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Diagnosi false per far sbarcare i migranti: ecco come ci prendono in giro

Lo scandalo dei medici a bordo delle navi ONG che, in alcuni casi, dichiarano diagnosi false per far sbarcare i migranti: ecco come si prendono per i fondelli lo Stato e gli operatori sanitari di Lampedusa.

Durante l’ultima puntata di Quarta Repubblica, trasmissione condotta dal giornalista Nicola Porro, va in onda un’inchiesta su quella che potremmo considerare una presa in giro a danno dei medici che, per garantire assistenza ai migranti, operano nel poliambulatorio di Lampedusa.

Le telecamere mostrano tre migranti sbarcati dalla nave Mare Jonio per gravi motivi di salute. A ottenere lo sbarco immediato è Luca Casarini, ex leader no global dei centri sociali e capo missione della ONG Mediterranea.

“C’è un’ematuria da giorni con possibili esiti di lesioni renali su un ragazzo del Mali, un altro di 18 anni ha dolori addominali atroci. Una donna della Costa d’Avorio ha difficoltà assoluta alla deambulazione e stato confusionale grave”.

Queste le parole pronunciate da Casarini che poi aggiunge: “Questi tre li dobbiamo fare sbarcare subito perché stanno male, male”. Dopo la telefonata i tre migranti vengono fatti scendere e portati subito al pronto soccorso di Lampedusa.

L’inviata di Quarta Repubblica riprende il momento in cui, dopo essersi sottoposti a visita, i tre profughi escono dal poliambulatorio. “Come stanno i ragazzi?”, chiede la giornalista al medico, che risponde: “Bene, adesso vengono portati al centro”. Anche uno dei ragazzi soccorsi dice di stare bene.

L’inviata domanda a una donna del personale sanitario informazioni sul loro stato di salute: “Stanno benissimo, lo ha visto anche lei”, risponde l’operatrice.

Dopo l’operatrice sanitaria fa accuse pesantissime nei confronti di chi aveva fatto la diagnosi: “Non puoi inventarti una diagnosi per farli scendere. Anche perché poi devi confrontarti con un collega e il collega si sente preso in giro”.

Diagnosi false

La giornalista insiste: “Erano stati segnalati dalla nave tre casi urgenti…”, la donna risponde in maniera lapidaria: “Nessuna urgenza!”. Nel servizio viene detto che secondo altre testimonianze non sarebbe la prima volta che accade una cosa del genere.

“Hanno fatto scendere una ragazza – racconta la persona intervistata – il medico di bordo aveva fatto una diagnosi di metrorragia: significa perdere sangue. Una metrorraggia che persiste da 15 giorni, capirà bene, anemizza la paziente, la fa cadere a terra, la fa diventare pallida e tutto ciò che ne deriva”.

Continua: “Portano questa ragazza qua: aveva la pressione a posto, niente di particolare. Le ho fatto fare un esame dell’emocromo, aveva 11,6 di emoglobina”. La giornalista mostra il referto di questa testimonianza in cui si legge: “nessuna emergenza sanitaria in atto“.

La testimone continua a parlare: “Per quale motivo io mi devo sobbarcare la responsabilità di farmi prendere per i fondelli da una collega volontaria della croce di Malta che sicuramente non ha neanche visitato o se l’ha visitata non la sa visitare?”. Infine le viene chiesto se i medici sono d’accordo tra di loro e la risposta è: “Si, sono d’accordo”.

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