È iniziata l’estate: finalmente è arrivato il caldo e con esso arriva la voglia di un gelato fresco e gustoso. Quello che molti non sanno è che esiste una vera e propria dieta del gelato.
Il professor Pietro Migliaccio, presidente della Società Italiana di Alimentazione, ha elaborato una dieta da seguire per una settimana adatta sia alle donne che agli uomini.
La dieta del gelato è valida per persone di età compresa tra i 16 e i 70 anni e può essere seguita a settimane alterne.
Il prof Migliaccio afferma che il gelato: “È un alimento per eccellenza della bella stagione, amato tutto l’anno, offre un buon apporto nutritivo ed è gratificante“.
Seguendo questa dieta è possibile perdere dai due ai tre chili in pochi giorni, concedendosi fino a due gelati al giorno.
La dieta del gelato è ipocalorica: si consumano circa 1000/1200 calorie al giorno e il pranzo o la cena sono sostituiti da un gelato. Nel menù che segue, pranzo e cena possono essere invertiti.
Colazione: un bicchiere di latte 1,8% (parzialmente scremato), caffè a piacere, un cucchiaino di zucchero, due fette biscottate.
A metà mattinata uno spuntino a base di succo di frutta o, ancora meglio, due albicocche preferibilmente nostrali.
Pranzo: un gelato confezionato del tipo biscotto o cornetto; oppure cocomero g 400 o una pesca.
Durante il pomeriggio il professore consiglia di consumare un ghiacciolo del gusto che preferite.
Cena: bresaola gr 80, rughetta, quantità a piacere, un cucchiaino di olio extravergine, pane gr 40 o un pacchetto di crackers da gr 25.
Dieta del gelato: non come dessert
Sul gelato il professor Migliaccio è molto chiaro: “Il gelato è troppo spesso criminalizzato invece è un alimento dalle tante qualità, che anche psicologicamente aiuta ad affrontare meglio una dieta. L’importante è mangiarlo come alternativa al pasto tradizionale e non aggiungerlo a primo e secondo come dessert.
Il gelato è prodotto con latte, uova, zucchero, più caffè, cacao o frutta, tutti alimenti dotati di un buon valore nutrizionale. Mangiando una coppa alla crema, per esempio, introduciamo proteine di alto valore biologico, grassi di qualità, glucidi a rapido assorbimento e a pronta disponibilità energetica come lattosio e saccarosio.
Buono è anche l’apporto di vitamine, A e B2, e di sali minerali, come calcio e fosforo. Se poi aggiungiamo un paio di cialde o un biscotto, che sono a base di cereali, la composizione nutrizionale del pasto si arricchisce di amido“.
Ricordiamo ai nostri lettori che questo articolo è basato sulle dichiarazioni del professor Migliaccio e prima di intraprendere questa dieta è consigliato rivolgersi al proprio medico.