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Dimenticano il figlio neonato nel treno ma quando se ne accorgono è tardi

Genitori dimenticano il figlio di pochi mesi nella carrozza di un treno regionale: accudito dai passeggeri, lo riabbracceranno solo venti minuti dopo.

“Genitore dimentica figlio in auto”, quante volte vi sarà capitato di leggere una notizia del genere? Sono eventi che purtroppo succedono molto più spesso di quanto si possa immaginare diventando, in alcuni casi, vere e proprie tragedie.

A pagarne le conseguenze non soltanto i bambini ma anche coloro che involontariamente ne hanno determinato la morte: i genitori. Madri e padri che per la fretta, per una distrazione o per altri fattori, lasciano i loro figli sui seggiolini e se ne ricordano quando ormai è troppo tardi.

Un “errore” imperdonabile che nella maggior parte dei casi non potrà mai restituir loro il sorriso. E poi ci sono quelli che giudicano, criticano e offendono, come se quei genitori avessero voluto la morte del loro figlio.

Dimenticano il figlio neonato in treno

Si tratta il più delle volte di amnesia dissociativa: un vuoto di memoria transitorio causato spesso da traumi e stress e che, con una sconnessione delle funzioni della coscienza dalla memoria, porta a dimenticare totalmente un pezzo di esistenza.

L’episodio di cui vi scriviamo è accaduto sabato 31 agosto ad Ariasca, in provincia di Torino. Una coppia di genitori e il loro piccolo neonato erano a bordo del regionale della Smf2 diretto a Pinerolo.

Giunti alla stazione di Ariasca, hanno provveduto a scaricare dal convoglio tutti i loro bagagli dimenticando di scendere l’ovetto con il loro neonato all’interno.

Pochi istanti dopo, quando il treno era già partito, si sono accorti dell’assenza del figlioletto. Terrorizzati per quanto stesse accadendo hanno chiesto aiuto a un altro capotreno che sopraggiungeva dalla direzione opposta.

Nel frattempo i passeggeri del regionale s’erano accorti del bambino rimasto solo e uno di loro ha subito contattato il capotreno che ha provveduto ad avvertire le stazioni di Airasca e Pinerolo.

Trascorsi venti minuti il convoglio è arrivato a Pinerolo dove, ad attendere il neonato, c’erano una pattuglia dei carabinieri e un’ambulanza. Poco dopo sono arrivati anche i genitori che hanno potuto riabbracciare il loro figlioletto. Una storia davvero incredibile ma risolta nel migliore dei modi.