È arrivato il badge che garantisce il distanziamento tra colleghi in ufficio: prima suona, poi vibra e infine si illumina.
Non è una novità perché già da marzo si parlava di dispositivi che avrebbero garantito il distanziamento in luoghi come uffici e scuole.
Braccialetti e badge che, con diversi stimoli, avvisano chi li indossa della vicinanza di un collega.
Il funzionamento è semplice: se due persone sono troppo vicine, prima il dispositivo suona, poi vibra e infine emette una luce rossa.
Ne ha parlato Il Sole 24 ore informando che i dipendenti di Reale Mutua useranno questi dispositivi.
L’azienda sviluppatrice del dispositivo Smart Proximity è Engineering che, nel sito, descrive il prodotto per il distanziamento in ufficio come «il primo strumento con cui attuare norme comportamentali corrette».
«La nostra piattaforma Smart Proximity risponde a questa sfida mettendo in campo una soluzione facile e con costi strutturali contenuti, in grado di monitorare in tempo reale il rispetto delle distanze, individuare possibili cluster e analizzare i comportamenti dei lavoratori nel rispetto della privacy».
Test sui dispositivi per il distanziamento in ufficio
Uno dei responsabili dell’hub di innovazione di Reale Mutua, dopo un test su 300 dipendenti in diverse sedi, ha affermato: «Ha funzionato da subito».
«Gli allarmi sono piuttosto fastidiosi, quindi dopo un primo periodo di adattamento i dipendenti cambiano le loro modalità di muoversi all’interno degli uffici. Imparano a mantenere in modo naturale e senza sforzo la giusta distanza tra loro».
I commenti che si possono trovare in rete sotto la notizia dei dispositivi per il distanziamento in ufficio sono per la maggior parte negativi: «Prossimo step la scossa elettrica oltre all’allarme».
Ancora: «Cani di Pavlov», «Ma dove vogliono arrivare. Comportamenti criminali da dittatura. Nemmeno in carcere».
Il rischio è che questa nuova normalità di cui tanto ci stanno parlando, fatta di mascherine, igienizzante e distanziamento, annulli la nostra umanità.