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Distruggere il Libano per salvarlo: l’articolo di giugno che oggi mette i brividi

«Distruggere il Libano per salvarlo» è il titolo di un articolo uscito a giugno. Dopo due mesi Beirut è stata devastata da due esplosioni che hanno provocato più di 130 morti e circa 5.000 feriti.

Sono passati pochi giorni dalle esplosioni al porto della città libanese e le ipotesi su chi o cosa le abbia provocate sono diverse.

Inizialmente avevano parlato di un incidente in un deposito di fuochi d’artificio, ipotesi quasi subito smentita anche dalle immagini che mostrano un’esplosione molto più devastante e violenta.

Il Primo ministro Diab ha dichiarato che l’esplosione è stata causata dallo stoccaggio improprio di 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio nel porto di Beirut.

Su Veterans Today non sono d’accordo. Hanno affermato che un generale dell’esercito libanese avrebbe accusato Israele di aver lanciato un’arma nucleare tattica su Beirut per far crollare l’attuale regime e ribellarsi contro Hezbollah.

Anche il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha definito le esplosioni un attacco e non un tragico incidente: «Ho incontrato alcuni dei nostri generali. Sembrano pensare che sia stato un attacco, una bomba di qualche tipo».

Infine c’è un articolo, datato 11 giugno 2020, dal titolo Destroying Lebanon to save it (Distruggere il Libano per salvarlo) che ha suscitano particolare curiosità.

Distruggere il Libano: il rapporto

Carnegie Middle East Center ha portato all’attenzione un rapporto pubblicato dal Congressional Republican Study Committee (RSC), dal titolo Strengthening America & Countering global threats.

Il documento contiene raccomandazioni per la politica estera e per la prima volta pone particolare attenzione sul Libano. Secondo Michael Young di Carnegie, il rapporto «dovrebbe causare grande ansia a Beirut».

L’RSC ha chiesto che «l’assistenza di sicurezza all’esercito libanese sia interrotta». Inoltre, a causa del controllo di Hezbollah sul Libano, il Congresso avrebbe dovuto approvare una legge che «proibisce al [Fondo Monetario Internazionale] di andare in salvataggio del Libano perché ricompenserebbe solo Hezbollah, in un momento [in cui] i manifestanti in Libano chiedono la fine della corruzione e si oppongono al dominio di Hezbollah».

Inoltre il rapporto raccomanda gli Stati Uniti di sanzionare gli alleati di Hezbollah in Libano. Ma anche di prendere di mira Gebran Bassil, il genero del presidente Michel Aoun, e il presidente del parlamento Nabih Berri.

L’articolo continua sottolineando che «le raccomandazioni sono fermamente in linea con l’interpretazione israeliana della situazione libanese. I funzionari israeliani e i loro alleati statunitensi credono da tempo che l’arsenale di missili di Hezbollah rappresenti una minaccia strategica per Israele».

Ritengono che il Libano sia Hezbollah e quindi solo indebolendo il Libano sarà indebolito Hezbollah. I funzionari libanesi avrebbero una grande responsabilità in tutta questa storia perché non si sono mai ribellati.

Inoltre la proibizione di «un salvataggio del FMI comporterebbe la distruzione sociale ed economica del Libano. Il paese potrebbe presto esaurire la moneta forte per importare necessità vitali come cibo, medicine e carburante».

L’articolo si conclude con queste parole: «distruggere deliberatamente il Libano per salvarlo dall’influenza dell’Iran è davvero il percorso più folle di tutti».

Adesso sarà difficile guardare le immagini di Beirut devastata senza pensare a questo rapporto. Foto: TwitterYouTubeWikipedia