Qualche settimana fa Leonardo Leone ha ospitato in una diretta Facebook il dottor Domenico Mastrangelo per parlare della vitamina C.
Mastrangelo è un medico chirurgo con diverse specializzazioni: ematologo, oncologo, oftalmologo e omeopata. È anche senior scientist al dipartimento di Scienze Mediche all’Università di Siena.
Inoltre è ricercatore responsabile della farmacologia clinica presso l’Istituto Sierotarapico Sclavo di Siena e autore di diversi libri, tra cui Il tradimento di Ippocrate – La medicina degli affari, una denuncia sanitaria.
Il padrone di casa ha invece citato l’eBook del dottor Mastrangelo intitolato Fattore C: «È un po’ la sintesi di tutto quello che non è stato detto durante questa cosiddetta pandemia».
«Sicuramente questo mio modo di affrontare la verità in ambito medico mi ha creato delle problematiche. La verità medica e scientifica è diventata un optional negli ultimi tempi», ha affermato il medico.
Ha poi ribadito quello che molti altri colleghi stanno rilevando da tempo sulle caratteristiche dei pazienti, per lo più anziani, con più patologie e sotto cura farmacologica, soffermandosi in particolare sugli ACE-inibitori che, aumentando la sintesi di ACE2, determinano un aumento dei recettori del virus.
Sulla questione della prevalenza del virus in Lombardia, specialmente nelle zone di Bergamo, Brescia e qualche altra provincia limitrofa, ha fatto emergere diverse perplessità. Prima tra tutte la campagna vaccinale a tappeto che ha riguardato Bergamo e Brescia.
Il dottor Mastrangelo non ha risparmiato neanche le terapie come «la somministrazione degli antivirali che è inefficace, i corticosteroidi che sono immunosoppressori e i vaccini. Il problema è che nessuno ha mai parlato della vitamina C ad alte dosi per via endovenosa».
Il dottor Domenico Mastrangelo spiega i benefici della vitamina C
«La vitamina C è una sostanza naturale che noi non produciamo, quindi abbiamo tutti una carenza che ci rende incapaci di reagire alle malattie virali», ha spiegato il ricercatore di Siena.
Nonostante sia stata isolata e cristalizzata per la prima volta nel 1921, è arrivata ai nostri giorni ancora come una sconosciuta, nonostante siano in corso delle sperimentazioni cliniche sull’efficacia di alte dosi di vitamina C per il trattamento del cancro.
«Io ho lavorato in vitro sulla vitamina C e le cellule tumorali e posso dire che ho visto cose assolutamente straordinarie e lontane da quello che possiamo vedere con farmaci di impiego comune. È veramente un killer spietato contro le cellule tumorali senza toccare le cellule sane. Abbiamo la conferma che funziona anche da in vivo e funziona sicuramente anche nell’uomo».
«Pauling, due volte premio Nobel, e Cameron pubblicarono due importanti articoli su Proceedings of the National Academy of Sciences. Dimostrarono che con 10 g di vitamina C, per via orale, era possibile prolungare la sopravvivenza e migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da cancro in fase terminale», ha ricordato Domenico Mastrangelo.
«Queste sperimentazioni suscitarono un vespaio e subito il sistema farmaceutico si ribellò facendo portare avanti, da cosiddetti scienziati, degli studi che dimostravano che quello che avevano detto Pauling e Cameron non era vero».
L’allusione di Leonardo Leone al fatto che la vitamina C non piace perché ha un basso costo sembra aver centrato il punto.
Il dotto Mastrangelo infatti spiega: «Le confezioni di pasticche masticabili contengono due blister da 10 compresse, circa 10 g complessivi, al prezzo di 7 euro circa. Un chilo di vitamina C quindi costerebbe 700 euro. Da un rivenditore di integratori invece si trova l’acido ascorbico a 20 €/Kg. Queste sono le magie dei farmaceutici».
La teoria di Irwin Stone
Il medico spiega che è possibile trovare la vitamina C in due forme: quella nativa che è l’acido ascorbico o il sale, l’ascorbato di sodio. L’unica differenza è il gusto.
Parlando delle controindicazioni, Domenico Mastrangelo ha spiegato: «Nel tempo ne hanno volute trovare tante. Io sento molti colleghi che si trovano a disagio quando il paziente parla di vitamina C e cominciano a tirare fuori delle criticità che la vitamina C non ha».
Una delle controindicazioni su cui insistono sono i calcoli renali ma in realtà è stata esclusa dalla EFSA in uno statement report del 2012.
Secondo Mastrangelo la vitamina C dovrebbero assumerla tutti, anche chi è in salute, per gli studi portati avanti da Irwin Stone negli anni ’70.
Nel suo libro The Healing Factor, Irwin ha scritto una cosa straordinaria sull’acido ascorbico. Noi mammiferi umani nasciamo tutti con una grave carenza di vitamina C perché, essendo privi dell’enzima L-gulonolattone ossidasi, non possiamo produrla.
«Dopo 9 mesi di scorbuto nella pancia della mamma, andiamo incontro a uno scorbuto cronico subclinico, ovvero una carenza acuta di vitamina C. Fu lui a consigliare le mega dosi di acido ascorbico».
«Secondo Irwin – continua il dottor Mastrangelo – ci vogliono decine di grammi al giorno per avere un sistema che funzioni come quello degli animali, che la vitamina C la producono. Su che cosa si basano le famose RDA (dosi giornaliere raccomandate) per consigliare 90 mg al giorno?»
«Irwin diceva che questa ipoascorbemia, di cui tutti siamo affetti, ci rende più suscettibili alle malattie. Tutti i processi, dall’infiammazione alla senescenza alla trasformazione tumorale, dipendono dall’accumulo di radicali liberi. La vitamina C, essendo un donatore di elettroni, è lo spazzino dei radicali liberi».
I consigli del dottor Domenico Mastrangelo sulle dosi e l’assunzione
«È sempre un problema parlare di dosi adeguate. Pauling diceva che se una persona assume vitamina C ma non ottiene risultati vuol dire che ne sta assumendo poca».
La giusta dose. «I primi pionieri usavano come misura la soglia di tollerabilità intestinale per capire qual era la dose di ciascuno: iniziavano da 5 g e poi salivano. Quando compariva un disturbo intestinale, capivano di esser arrivati alla soglia di tollerabilità».
Come assumerla. «Sciogliere la dose giornaliera in una bottiglia d’acqua e agitare bene. Bere a piccoli sorsi durante l’arco di tutta la giornata per mantenere sempre un livello stabile nell’organismo».
Scegliere il prodotto. «I processi di lavorazione sono tali per cui dei residui di metalli, anche minimi, ci sono sempre ma è la stessa vitamina C che li fa drenare. Ogni fornitore offre sia la produzione cinese della vitamina che quella europea, leggermente migliore, più pura. Io uso quella cinese perché mi sono sempre trovato bene. Si acquistano in rete senza problemi».
Vitamina C e Covid-19. «È l’ultima spiaggia, non ci sarà un vaccino efficace. Nutro speranza nel plasma iperimmune ma il panorama si ferma lì perché i pazienti con complicazioni gravi da Covid-19 sono persone in condizioni di immunosenescenza, in condizioni di salute disastrose e trattati con farmaci».
«Dare vitamina C in alte dosi vuol dire dargli quello che non hanno. I virus prosperano in ambienti ricchi di radicali liberi, tutti i virus e quelli a RNA più degli altri. Quando uno fa piazza pulita dei radicali liberi, come fa la vitamina C, loro muoiono».
Ha poi concluso: «Sono sicuro che la vitamina C sia la risorsa del futuro contro il Covid-19 ma non avrà spazio: costa troppo poco, non è brevettabile ed è efficacissima». Foto: Facebook
https://www.facebook.com/LeonardoLeoneOfficial/videos/571964400397912/