E anche quest’anno, passato l’equinozio il 23 di settembre, siamo entrati ufficialmente nella stagione più colorata e malinconica dell’anno che con la caduta delle foglie dagli alberi e le prime copiose piogge ci ricorda che l’estate è definitivamente finita e ci accompagna e prepara ai freddi tempi invernali.
“Non ci sono più le mezze stagioni”, così cita un celebre adagio popolare, forse sarà anche così ma decisamente non mancano frutta e verdura tipicamente autunnali, ingredienti principe della cucina tradizionale del Belpaese, con un occhio di riguardo verso anche la sostenibilità.
Perché scegliere frutta e verdura di stagione
La frutta e verdura di stagione sono una scelta sostenibile sia del punto di vista ambientale che sociale, oltre che avere un comprovato maggiore apporto di vitamine e nutrienti rispetto ai suoi omologhi conservati a lungo e arrivati sulla tavola già lavorati, in particolare vitamine come la A e la C tendono a degradare naturalmente già dal momento in cui il prodotto viene raccolto, arrivando anche a dimezzarsi nel giro di una settimana; oltre a loro anche tutta la famiglia della Vitamina B tende a subire gli effetti negativi in un consumo non celere dell’alimento, con solo le vitamine K e D a non subire diminuzioni degne di nota.
Dal punto di vista ambientale gli alimenti di stagione sono una scelta vincente per il loro generalizzato carbon footprint inferiore rispetto a prodotti non stagionali; questi ultimi tendono ad avere un impatto carbonico maggiore a causa sia dei metodi di conservazione, come la refrigerazione, che per le emissioni dovute al trasporto via gomma/nave/aria. Su questo punto è importante fare un distinguo: non è detto che un prodotto che fa meno km per arrivare dal produttore alla nostra tavola sia necessariamente più sostenibile rispetto a un prodotto che venga trasportato via aria: un alimento prodotto in piano campo tenderà infatti ad avere un impatto inferiore rispetto a uno coltivato in serra nel caso questa sia riscaldata elettricamente o con carburanti fossili.
Dal punto di vista sociale, infine, un prodotto acquistato negli immediati dintorni dell’acquirente e in un paese occidentale è probabile che sia stato coltivato secondo standard lavorativi del primo mondo, senza il rischio che per portare in tavola quel cespo di insalata sia stato utilizzato lavoro minorile e metodi eticamente non condivisibili.
I prodotti dell’autunno
L’autunno, come già detto, ci regala molti prodotti tipici entrati a fare parte delle cucine regionali e della cultura culinaria italiana, tra questi i più importanti:
- Le castagne: oltre a essere la loro raccolta un tipico passatempo autunnale sono un frutto ad alto contenuti di carboidrati e che infatti può essere utilizzato come sostituto di pane e cereali nella dieta; spesso ridotte in farina e cucinate anche come polenta hanno un buon apporto calorico e un discreto quantitativo di vitamine. Curiosità: un castagno presente nel parco dell’Etna in Sicilia con i suoi 3000 anni di età è uno degli alberi più vecchi d’Italia.
- Il caffè: Tra gli alimenti autunnali anche se potrà sembrare strano possiamo annoverare anche il caffè; ebbene sì, non tutti sanno infatti che il periodo della raccolta dei chicchi della celebre bevanda – che secondo recenti studi sembrerebbe anche avere un ruolo nella riduzione degli effetti di malattie neurologiche come l’Alzheimer – in alcune parti del mondo comincia proprio nel mese di novembre, nel pieno della stagione autunnale per protrarsi per le varietà più tardive fino al mese di aprile; il caffè grazie al suo contenuto in caffeina è un alleato nella vita di tutti i giorni ma anche per molti professionisti sportivi che devono fare della concentrazione la loro forza, tra di questi ovviamente anche i pokeristi. Nonostante la caffeina preveda alcuni effetti collaterali come il mal di testa, allo stesso tempo aiuta ad avere una maggiore concentrazione e reattività durante le gare che richiedono un alto rendimento mentale.
- La zucca: il vero e proprio frutto principe dell’autunno, che oltre a prestarsi a essere intagliata per la festività di Halloween è anche l’ingrediente di moltissime ricette autunnali; dagli effetti benefici alla vista, gli occhi e diuretici e l’alto contenuto in beta-carotene e in vitamine aggiungiamo anche la grande versatilità come ingrediente in quanto della zucca non si butta via niente, mangiandone anche buccia e semi, oltre che la polpa.
I funghi: ultimi ma non per importanza come non citare uno degli alimenti più buoni e interessanti del periodo autunnali. Materia prima che si presta sia a essere mangiata da sola che a fare da accompagnamento ad antipasti, primi e secondi possono vantare un grande apporto in nutrienti e un basso apporto calorico, con la sola attenzione al non esagerare, per non gravare troppo sul proprio fegato.