Il Psoe di Pedro Sanchez prende il 28.9% e vince le elezioni in Spagna. Al secondo posto il Partido Popular con il 17,8%, Podemos al 16,1%, Ciudadanos al 14,4% e Vox al 12,1%.
I socialisti del Psoe confermano i sondaggi e diventano la prima forza politica del Parlamento. L’entusiasmo è tanto ma c’è un problema: non ottengono la maggioranza.
La vera sorpresa invece è il 12% di Vox: l’ultradestra entra in Parlamento ottenendo ben 24 seggi. Ottimi i dati di affluenza con oltre 21 milioni di cittadini alle urne, il 74% circa.
Considerando il 51% del 2016 è un risultato straordinario seppur frammentato. In Catalogna ha votato il 18% in più rispetto al 2016, ovvero il 76% degli aventi diritto.
Elezioni in Spagna, rebus maggioranza
Per il Psoe che conquista 123 seggi (38 in più rispetto alle scorse elezioni) sarà difficile raggiungere una maggioranza tale da garantire stabilità per un futuro Governo.
La situazione è davvero complicata, sia la sinistra sia la destra non avrebbero i numeri per governare. Con le possibili alleanze la sinistra potrebbe conquistare 164 seggi e la destra 154.
Ti potrebbe interessare anche: Svezia, governo di sinistra chiude frontiere senza neanche consultare l’Ue
Ma quelli totali sono 350 ed entrambi sono ben al di sotto dei 176 utili per Governare. In questo scenario di instabilità a fare la differenza potrebbero essere i catalani.
“Stranamente” i mercati non sembrano preoccupati dal risultato del voto. Troppo presi dalle diatribe del Governo italiano e dalla Brexit? Se in Spagna avesse vinto un partito antieuropeista, come avrebbero reagito i mercati?
Tra le varie dichiarazioni di Pedro Sanchez c’è questa: “Formeremo un governo pro Europa”. La “volpe” del Psoe si dichiara europeista convinto, un modo per tenerli tranquilli? Chissà.
Il vero sconfitto di questa tornata elettorale è certamente il centro destra. Il Partito Popolare ha ottenuto il 17 per cento dei voti, (66 seggi), praticamente la metà dei voti che ottennero alle ultime elezioni.