Tra gli ospiti di Floris a Dimartedì c’era la partigiana Mirella Alloisio e il critico letterario e scrittore italiano Emanuele Trevi.
“Mi viene difficile paragonare la resistenza ucraina alla nostra resistenza” ha detto Mirella Alloisio.
“L’America mandava armi ai partigiani perché insieme potevamo sconfiggere il nazifascismo. Qualunque aggressione a un popolo libero è una minaccia alla libertà e alla democrazia, ma più inviamo armi, più la guerra continua”.
Secondo la Alloisio l’Italia non avrebbe dovuto inviare armi, perché non è un modo per sostenere la forza e la giustizia dell’Ucraina.
“Io mi preoccupo della bomba atomica che ci distrugge tutti – ha continuato – possiamo fidarci di Putin che non la usi davvero? Se continuiamo a mandare armi in ucraina contro che pericolo andiamo?”
Di parere opposto lo scrittore Emanuele Trevi. “Sono agghiaccianti per la loro stupidità i discorsi di chi è contro l’invio di armi” ha detto.
“Mi chiedo perché vengano da sinistra. Io sono convinto che assistiamo a una grande lotta di resistenza al fascismo”.
In un solo intervento ha quasi dato della stupida a una partigiana di novant’anni e ha detto che il battaglione neonazista Azov rappresenta una grande lotta di resistenza al fascismo. Poi ha voluto precisare: “Mi ritengo un uomo di sinistra”.