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Erbe e fiori selvatici in cucina: ecco come riconoscerli e prepararli

Il mese di marzo è perfetto per andare nei campi a raccogliere erbe e fiori selvatici commestibili. Una bella passeggiata in mezzo alla natura, lontano da strade trafficate.

È bene non raccoglierle vicino alle vigne che hanno subìto trattamenti o vicino alle strade principali dove le erbe sono contaminate dal passaggio delle auto.

Ottimale cercare erbe e fiori selvatici commestibili nei prati, lungo le rive dei torrenti, vicino ai boschi.

Quelle che riconosco e raccolgo sulle colline astigiane le ho acquisite, alcune grazie agli insegnamenti di mia madre, altre studiandole su libri, gruppi dedicati, comparazione visiva, tattile e di profumi.

Per poterle cucinare bisogna essere assolutamente certi della loro commestibilità per non incorrere in pericoli.

Infatti le erbe commestibili possono assomigliare ed essere scambiate con altre tossiche o velenose.

Oggi parliamo di alcune di queste erbe che nascono in questo periodo e della loro trasformazione in cucina.

Vedremo il papavero rosso o rosolaccio e il tarassaco, con alcune ricette in cui utilizzerò le parti di queste piante nelle sue possibili preparazioni.     

Erbe e fiori selvatici commestibili

erbe e fiori selvatici

Papavero rosso o rosolaccio. In cucina i teneri germogli di rosolaccio si possono consumare crudi in insalata.

Le foglie sono ottime cotte per il sugo della pasta, nel risotto, nei ripieni, nelle  zuppe o nella polenta concia, oppure lessate e poi fritte, o ancora con farina, uova, ricotta per fare delle polpettine.

I petali essiccati servono per tisane contro l’insonnia, tosse, asma bronchiale. I semi sono ottimi in cucina. Le capsule non devono essere usate perché sono tossiche.

erbe e fiori selvatici

Sciroppo alcolico di petali di papavero. Sciroppo mucolitico, ottimo contro la tosse, non superare la dose di due cucchiaini al giorno altrimenti il papavero in alte dosi diventa eccitante invece che calmante.

INGREDIENTI: 250 gr di vodka, 50 gr di petali di papavero, 250 gr di zucchero, 3 cucchiaiate di acqua, qualche fettina di zenzero, qualche pezzo di buccia edibile di limone.

PREPARAZIONE: In un barattolo versare la vodka, mettere in infusione i petali di papavero puliti, buccia di limone e zenzero per quindici giorni.

Filtrare ed unire lo zucchero sciolto con l’acqua. Portare a ebollizione, versare subito in vasetti puliti in modo che rimangano sottovuoto.

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Tarassaco o dente di leone. Il tarassaco pianta depurativa e disintossicante, le foglie sono ottime in cucina sia cotte che crude nelle insalate.

I fiori si possono usare per delle buone frittate o per preparare il miele di tarassaco. Con i boccioli chiusi si possono fare i capperi di tarassaco.

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Miele di tarassaco

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INGREDIENTI: 250 g di fiori di tarassaco, 500 ml di acqua, 2 limoni bio, 500 g di zucchero integrale di canna, mezzo cucchiaino di curcuma.

PREPARAZIONE: Eliminare la base verde del fiore, unirli in una pentola a 2 limoni bio con la buccia tagliati a pezzetti e mezzo litro di acqua.

Portare ad ebollizione e lasciarli a fuoco basso per circa 15/20 minuti, poi spegnere e lasciare coperto per tutta la notte.

Colare e schiacciare con uno schiacciapatate tutto il succo. Pesare e unire lo stesso peso del liquido in zucchero integrale di canna più la curcuma in polvere.

Portare ad ebollizione e far ridurre a fuoco basso finché diventa cremoso secondo il proprio gusto.

Versare bollente in vasetti puliti. Chiudere e capovolgere qualche minuto in modo che rimangano sottovuoto.

Capperi di Tarassaco. Per fare i capperi di tarassaco: si raccolgono i boccioli chiusi, si lavano eliminando la base verde e si lessano 5 minuti ricoperti per metà acqua e metà aceto, più mezzo cucchiaino di sale.

Si versa il tutto bollente nel barattolo pulito, si chiude e si capovolge perché rimanga sottovuoto.

Si possono mettere anche sotto sale. Stesso peso in capperi di tarassaco e stesso in sale, mescolati in barattolo.

Frittata con foglie di tarassaco e di rosolaccio. Lessare in acqua salata foglie di papavero e di tarassaco, scolare e tritare.

Sbattere 2 uova con un cucchiaio di farina e 2 di latte, poi unire le erbe selvatiche e un pizzico di sale.

Cuocere in padella con un filo di olio e girarla. Coprire poi la frittata con fette di prosciutto crudo e fettine di fontina. Arrotolare e tagliare a girelle. Servire decorando con fiori di tarassaco.