I risultati di questo nuovo esame del sangue sono stati pubblicati su Annals of Oncology: la diagnosi precoce potrebbe salvare milioni di vite ogni anno.
In un periodo in cui siamo abituati per lo più a brutte notizie, arriva un barlume di speranza dal campo oncologico nella lotta al cancro.
Un nuovo esame del sangue ha rilevato con successo più di 50 tipi di tumore, alcuni particolarmente pericolosi, prima della comparsa dei sintomi. Ne parla uno studio pubblicato ieri su Annals of Oncology.
È il primo test in grado di identificare così tanti tipi di tumore inclusi polmone, intestino, ovaie e pancreas. Inoltre riesce a diagnosticare in quale organo o tessuto ha avuto origini il cancro con un’accuratezza del 93%.
La speranza è quella di poter arrivare a una diagnosi precoce, fondamentale per salvare la vita di un individuo. Specie per quei tumori difficili da rilevare e per i quali non sono disponibili screening.
Hanno guidato lo studio il professor Geoffrey Oxnard, del Dana-Farber Cancer Institute, e la dottoressa Minetta Liu, della Mayo Clinic. Ha finanziato e sviluppato la ricerca la GRAIL, Inc.
Il professor Geoffrey Oxnard ha affermato: «Questo esame del sangue sembra avere tutte le caratteristiche necessarie per essere utilizzato come test di screening multi-cancro».
Il caporedattore di Annals of Oncology, il professor Fabrice André, ha affermato: «Questo è uno studio di riferimento e un primo passo verso lo sviluppo di strumenti di screening facili da eseguire. L’individuazione precoce di oltre 50 tumori potrebbe salvare milioni di vite ogni anno in tutto il mondo e ridurre drasticamente la morbilità indotta da trattamenti aggressivi».
In cosa consiste il nuovo esame del sangue che rileva tumori
Come si può leggere dal sito del Dana-Farber Cancer Institute «il test utilizza il sequenziamento di prossima generazione per analizzare la disposizione di unità chimiche chiamate gruppi metilici sul DNA delle cellule tumorali. Aderendo a sezioni specifiche del DNA, i gruppi metilici aiutano a controllare se i geni sono attivi o inattivi».
Quando le cellule tumorali muoiono, il loro DNA, coi gruppi metilici saldamente attaccati, si riversa nel sangue e il nuovo esame può analizzarlo.
Il professor Oxnard ha spiegato: «Il nostro precedente lavoro ha indicato che i test basati sulla metilazione superano gli approcci tradizionali di sequenziamento del DNA per rilevare molteplici forme di cancro nei campioni di sangue».
Nello studio, i ricercatori hanno utilizzato l’esame del sangue per analizzare questo DNA privo di cellule in 6.689 campioni. Di questi 2.482 erano persone a cui avevano diagnosticato un cancro, i restanti invece persone senza cancro.
Tra i tumori diagnosticati ai pazienti campione ce n’erano più di cinquanta tipi inclusi: seno, colon-retto, esofago, cistifellea, vescica, stomaco, ovaio, polmone. Ma anche leucemia linfoide, mieloma multiplo e carcinoma del pancreas.
«La specificità complessiva del test è del 99,3%, il che significa che solo lo 0,7% dei risultati indica erroneamente che è presente il cancro» si legge sul Dana-Farber Cancer Institute.
All’interno di questo gruppo campione, la sensibilità era del 39% per i pazienti con carcinoma di stadio I. Mentre per gli stadi II, III e IV la sensibilità aumentava rispettivamente al 69%, 83% e 92%.
Al momento l’esame del sangue è stato lanciato per un uso limitato negli studi clinici e saranno necessari altri studi prima che sia usato come esame di routine.
Come però ha affermato David Crosby, di Cancer Research UK: «Sebbene questo test sia ancora in una fase iniziale di sviluppo, i risultati iniziali sono incoraggianti».