In Scozia uno studente ha ripreso con il suo smartphone il professore mentre cacciava dalla classe un alunno che sosteneva che i sessi sono solamente due: maschio e femmina.
Lo studente si chiama Murray e ha ripreso l’insegnante che rimprovera l’alunno per non essere stato “inclusivo”.
Non si conosce quale sia l’istituto scolastico dove è avvenuto il fatto ma sulla questione dei generi la polemica è sempre molto accesa.
Il video, che è comparso sul blog dell’Arcivescovo Cranmer, mostra l’insegnante infastidito dalle risposte dell’alunno sulla realtà oggettiva dei sessi (che l’alunno, sbagliando, chiama generi): maschile e femminile.
Discussione sui sessi: l’insegnante prova a ribattere senza successo
L’insegnante va a colloquio con Murray che esordisce così: “Perché mi ha cacciato dalla classe? Non è molto inclusivo da parte sua“.
L’insegnante prova ad abbozzare una risposta: “Mi dispiace, ma quello che stavi dicendo non è molto inclusivo e questa è una scuola inclusiva“.
A questo punto Murray chiede perché non è stato inclusivo e l’insegnante risponde: “Esiste più di un sesso“.
L’alunno a questo punto ricorda al professore che quello che ha appena affermato è solamente una sua opinione.
L’insegnante ribatte: “Questa è la mia opinione e questa è un’opinione che è accettabile in questa scuola. E penso che la tua [opinione], dicendo che non c’è altro [sesso] diverso da quello maschile o femminile, non sia inclusiva“.
A questo punto Murray ribatte con fermezza: “Ci sono solo due sessi“. Dopo questa frase il docente si morde le labbra e si allontana.
La discussione però non finisce qui infatti subito dopo ecco che l’insegnante ribatte: “Hai scelto di creare un problema su questo. Hai avuto l’opportunità di stare zitto. Ti è stata chiaramente data l’opportunità di non continuare e tu hai scelto di proseguire “.
Murray sostiene che la presa di posizione dell’insegnate sui sessi sia sciocca ed è per questo che ha voluto continuare a ribattere.
Il docente a questo punto passa al contrattacco cercando di far valere solamente la sua posizione e non i suoi argomenti: “Vuoi per favore affermare questa opinione a casa tua, non in questa classe?”
Giustamente l’alunno risponde per le rime a questa provocazione: “Quindi lei può esprimere la sua opinione in classe, ma la mia opinione deve rimanere in casa mia?”
Finalmente Murray riesce a strappare dalla viva voce del professore una verità assoluta: “Non sto esprimendo la mia opinione. Sto affermando la politica dell’autorità scolastica nazionale“.
La politica supera la scienza
Questa vicenda scatenata da una discussione sui sessi fa luce su una questione molto grave all’interno del sistema scolastico mondiale.
Le verità scientifiche vengono meno di fronte a una politica scolastica che vuole imporre un certo tipo di programma e chi si oppone come Murray viene emarginato.
Un insegnate è stato messo in seria difficoltà da un giovane alunno su un confronto scientifico e la discussione si conclude con la supremazia politica e la mancanza di confronto tra un giovane e il sistema.
Ci auguriamo che questo sia un episodio singolo e che gli studenti abbiano ancora la possibilità di confrontarsi con i propri insegnanti e con il resto della classe.