Per la prima volta una manifestazione targata CIO assegna medaglie ufficiali a competizioni di eSports.
Gli eSports (o sport elettronici), definiti come “il giocare videogiochi a livello competitivo organizzato e professionistico”, sono tornati in scena in questi giorni con una svolta epocale.
Per la prima volta infatti, nel corso dell’edizione dei Giochi del Sud-est asiatico di quest’anno che si terrà nelle Filippine, gli eSports saranno equiparati dal CIO agli sport tradizionali, e faranno parte del medagliere ufficiale.
Non è la prima volta che gli eSports entrano nei Giochi del Sud-est asiatico. L’anno scorso, nell’edizione tenutasi a Jakarta, in Indonesia, erano già stati presenti a titolo dimostrativo, ed è già stato annunciato che faranno parte dei Giochi Asiatici del 2022 ad Hangzhou, in Cina.
ESports: il riconoscimento ufficiale
Però facciamo un passo indietro e ripartiamo da una definizione. L’enciclopedia Treccani definisce lo sport come “Attività intesa a sviluppare le capacità fisiche e insieme psichiche, e il complesso degli esercizi e delle manifestazioni, soprattutto agonistiche, in cui tale attività si realizza, praticati nel rispetto di regole codificate da appositi enti.”
Seguendo questa definizione, non c’è quindi da stupirsi se i vertici dello sport mondiale (nella persona di Thomas Bach, presidente del CIO, il Comitato Olimpico Internazionale) siano restii a concedere agli eSports uno status paritario a quello delle vere e proprie attività sportive.
Uno dei primi problemi si trova leggendo con attenzione la definizione: l’accettazione delle regole imposte da sovrastrutture terze. Il primo conflitto potrebbe crearsi tra le multinazionali che detengono la proprietà dei diritti degli eSports e gli organi dirigenziali sportivi.
CIO e WADA (World Anti Doping Agency) impongono infatti regole uguali per tutte le attività. Tra queste alla base ci sono proprio l’antidoping e l’assenza di violenza.
“Non possiamo avere nel programma olimpico giochi che promuovano violenza o discriminazione”, questa la dichiarazione di Bach alla Associated Press. Qui starebbe uno dei punti di conflitto. La maggior parte degli eSports prevedono infatti l’eliminazione del proprio avversario.
Quale potrebbe essere il punto di incontro? Cosa farebbe soprassedere il CIO su queste problematiche? Ovviamente l’audience del pubblico e gli interessi a essa collegati.
Con l’eccezione del calcio, infatti, l’audience degli sport tradizionali non cresce più. Al contrario gli spettatori degli eSports aumentano ogni anno, anche se il fatturato è enormemente inferiore.
Il CIO ha bisogno di svecchiarsi e di raggiungere le generazioni più giovani. Gli eSports, invece, hanno bisogno di essere accreditati presso il grande pubblico per potere concorrere a una fetta maggiore di introiti.
Visto quanto sta accadendo in queste ora nelle Filippine, gli eSports sono quindi destinati a essere inclusi nel programma olimpico. Resta solo da stabilire l’ordine temporale. – Fonte foto Wikipedia