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Ex di Non è la Rai si sfoga: “Quando tocca a noi veri malati essere curati?”

Quando tocca a noi “veri” malati essere curati? Siamo stati abbandonati, forse per la sanità siamo tutti guariti? La vera conta dei morti l’avremo a breve, quando i “veri” malati abbandonati a se stessi si saranno “curati” da soli.

È lo sfogo di Tiziana Grassi, ex ragazza di Non è la Rai (programma di grande successo andato in onda negli anni ’90) e opinionista di Forum.

Un problema, quello che ha sollevato sui social, per niente isolato. Ci cono infatti migliaia di pazienti che hanno dovuto sospendere terapie e visite specialistiche per l’emergenza Covid.

Abbiamo raggiunto Tiziana per capire quale sia la sua situazione personale. “Ho il morbo di Crohn da quando ho 14 anni e un endometriosi grave. Ho dolori cronici importanti e sono stata immunosoppressa fino a poco fa. Mi hanno sospeso l’immunosoppressore perché avrei dovuto cominciare una nuova terapia”.

Tiziana, ex di Non è la Rai, come tanti altri italiani

Da febbraio le hanno sospeso tutte le visite specialistiche e sei controlli molto importanti: “I medici di base sono stati quasi irreperibili e in pronto soccorso non accettavano urgenze”.

“Hanno bloccato tutto e ora mi ritrovo senza terapia e abbandonata alla malattia e ai dolori. Sono abbandonata a me stessa”.

Tiziana ha chiamato l’ospedale che la segue da anni e scritto anche diverse email per spiegare che la situazione si stava aggravando ma la risposta è stata sempre la stessa: “Ci faremo sentire noi”. 

Lei non vorrebbe nemmeno rivolgersi altrove perché soltanto lì conoscono bene la sua situazione clinica.

“Non posso andare da un altro medico e spiegargli 35 anni di patologia, vorrebbe dire ricominciare tutto da capo. Tra l’altro nel mio ospedale avrei dovuto anche iniziare una cura importante e incontrare la mia nutrizionista… continuo a perdere peso a vista d’occhio”.

Quando le abbiamo chiesto se conosceva altre persone nella sua stessa condizione ci ha risposto che diverse amiche sue vivono una situazione analoga a quella che sta vivendo lei.

“Anche per mia madre era tutto sospeso. Sentiva un bozzetto sul vecchio intervento di tumore al seno ma non l’hanno voluta visitare e siamo dovute andare dal vecchio oncologo, oramai in pensione, a pagamento”.