di Pietro Di Martino – Tutti ricordiamo la tragedia di Rigopiano, un disastro che ha fatto tante vittime e che ha tenuto con il fiato sospeso milioni di italiani.
In quelle ore e in condizioni metereologiche estreme, tanti eroi hanno cercato di salvare quante più vite possibili, tra loro: Falco.
Fu il cane che riuscì a portare in salvo tre bambini: Edoardo, Samuel e Ludovica. Li aveva salvati scavando ininterrottamente tra le macerie dell’hotel in Abruzzo.
Pochi giorni fa, Il 25 di febbraio, il post Facebook di Fabrazio Cataudella: “Sabato mattina, dopo un anno da quando abbiamo scoperto che fosse affetto da Mielopatia degenerativa, lo abbiamo addormentato”. Falco è morto.
Falco: il post Facebook di Fabrizio Cataudella
Fabrizio Cataudella è il vigile del fuoco che ha lavorato insieme al suo amico a quattro zampe per nove anni. Chi era Falco, invece, lo lasciamo dire a Fabrizio.
“Lui è Falco, il mio amico e collega come Unità cinofila VVF da 9 anni. Sabato mattina, dopo un anno da quando abbiamo scoperto che fosse affetto da Mielopatia degenerativa, lo abbiamo addormentato e ca*zo se fa male..
La belva, indolore, ti ha portato alla paralisi degli arti posteriori in troppo poco tempo e, per te, abituato a stare tra boschi e campi aperti, non era più una vita degna.
Guardarti venirmi incontro, festoso come sempre, ma percepire giorno per giorno il tuo peggioramento ed essere impotente è stato straziante. Mentre scrivo piango, perché forse avrei dovuto farlo prima, ma non trovavo il coraggio per tale gesto.
Abbiamo avuto momenti duri in cui potevamo fidarci solo l’uno dell’altro e mi sei sempre stato affianco. Siamo stati operativi in interventi delicati, dove spesso sentivamo addosso la responsabilità di dare una risposta a chi da noi aspettava buone notizie.
A volte è successo ed altre invece no… Abbiamo spesso interagito coi bambini e tu, coi tuoi 38 kg, passeggiavi tra loro, paziente a farti accarezzare. Per te era tutto un gioco e fino all’ultimo giorno mi hai conteso fiero la palla… la tua palla!
I tuoi occhi erano la tua voce e so che ti rendevi conto di tutto, ma come sempre hai fatto, amico mio, hai lottato con me. Vorrei scrivere di te, ho mille ricordi, ma il dolore fa troppo male.
Ti voglio ricordare con questa foto: fiero e palla in bocca! Ora “cerca” Falco e attento… che San Pietro s’è nascosto bene. Ciao Amico mio e Grazie di tutto.”
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