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Ecco cosa succede al fegato con due tazze al giorno di tisana al tarassaco

Tutti conosciamo i fiori di tarassaco, una pianta perenne molto comune, e le sue proprietà depurative. Ma in realtà le sue doti benefiche non finiscono qui.

È conosciuto con molti nomi: dente di leone per la forma delle sue foglie, soffione per la palla lanosa di semi che tanto piace ai bambini o piscialetto per le proprietà diuretiche.

Del tarassaco non si butta via niente. Sia in cucina, sia per usi terapeutici, possono essere usate tutte le sue parti: dalle radici, alle foglie, ai fiori.

Tra i principali componenti troviamo: tarassicina, inulina, vitamine A, B1, B2, B3, C, E e K, calcio, ferro, potassio, magnesio, zinco e flavonoidi. Vediamo le proprietà.

Diuretico e drenante. I flavonoidi e i sali di potassio sono i responsabili dell’effetto diuretico e drenante. Assumere la tisana di tarassaco aiuta a contrastare i problemi di ritenzione idrica, cellulite e ipertensione.

Digestivo e lassativo. La tarassicina è la responsabile del sapore amaro e stimola la produzione di saliva e scucchi gastrici, succhi pancreatici e bile, facilitando la digestione. L’inulina invece agisce sull’intestino nutrendo la flora batterica e svolgendo un’efficace azione lassativa.

Depurativo e disintossicante. Sicuramente l’azione più conosciuta del tarassaco è quella di sostenere il lavoro del fegato coi suoi principi amari, stimolando anche il lavoro dei reni che eliminano con l’urina le sostanze che non servono. Grazie alle proprietà purificanti e disintossicanti, il tarassaco agisce in modo positivo anche su chi soffre di colesterolo alto.

Immunizzante. Il tarassaco riattiva la funzione immunologica e potenzia la risposta immunitaria del sistema linfatico. Molto utile nei cambi di stagione.

Come assumere il tarassaco e le controindicazioni

Il tarassaco può essere assunto come tisana, tintura madre o compresse, ricordando che qualunque sia la forma scelta è sempre consigliato chiedere al proprio erborista prima di assumerlo.

Tisana. In erboristeria troverete già dei mix di erbe disintossicanti o depurative per il fegato in cui è contenuta questa pianta. Oppure potrete assumere un decotto fatto con le radici. La dose consigliata è di due tisane al giorno da assumere a stomaco vuoto.

Tintura madre. Se avete scelto questa modalità sono consigliate dalle 30 alle 50 gocce da assumere due volte al giorno per un periodo di circa due mesi. Tra un ciclo e l’altro deve esserci una lunga pausa.

Compresse. Questa è la forma più concentrata e solitamente sono consigliate 1 o 2 compresse al giorno lontano dai pasti.

Come ogni rimedio, seppur naturale, ci sono delle controindicazioni che dobbiamo conoscere e quindi va assunta solo dopo un consulto col proprio medico.

Infatti bisogna evitarlo in caso di gastrite, ulcera peptidica o allergia alle piante della famiglia Asteracee. Inoltre è altamente sconsigliato in gravidanza e allattamento.

In caso si assumano già dei farmaci, specialmente antidolorifici, diuretici e regolatori di glicemia, chiedere al proprio medico perché alcuni principi del tarassaco interagiscono con questi farmaci.