Medici cinesi hanno esortato i contagiati da coronavirus di sesso maschile a effettuare un test per la fertilità a guarigione avvenuta.
Non si tratta di un vero e proprio studio ma di un suggerimento da parte dei medici di Wuhan. Sospettano una diminuzione della fertilità maschile dovuta alla Covid-19.
Il professor Li Yufeng e il suo team hanno pubblicato una rapporto in cui hanno spiegato come la malattia potrebbe modificare sia la produzione di sperma, sia la formazione di ormoni maschili.
Il team lavora presso il Centro di medicina riproduttiva dell’ospedale Tongji, affiliato all’Università di Scienza e Tecnologia di Huazhong. È uno degli ospedali designati dal governo cinese per curare i pazienti affetti da coronavirus da quando è iniziato il focolaio a Wuhan a gennaio.
Come il coronavirus può influenzare la fertilità
Sappiamo che il coronavirus colpisce principalmente i polmoni e il sistema immunitario ma in teoria potrebbe causare anche danni ai testicoli.
Infatti i medici spiegano che il virus SARS-CoV-2 invade le cellule attraverso la combinazione della proteina spike (proteina S) e dell’enzima 2 di conversione dell’angiotensina (ACE2) delle cellule ospiti, causando danni ai tessuti.
L’enzima ACE2, oltre ai polmoni, è presente in altri organi umani e può essere particolarmente abbondante nei testicoli.
Inoltre il team ha spiegato che può essere concentrato in diverse cellule che sono direttamente correlate alle capacità riproduttive maschili, tra cui le cellule germinali, le cellule di supporto e le cellule di Leydig.
La preoccupazione è nata per la somiglianza che il nuovo coronavirus ha con il virus SARS: condividono lo stesso recettore ACE2.
Il coronavirus SARS, tra il 2002 e il 2003, ha causato gravi danni nei testicoli e alla fertilità dei pazienti contagiati. Per questo i medici cinesi hanno ipotizzato uno stesso effetto con il SARS-CoV-2.
In un rapporto dell’ospedale il team ha affermato: «Per gli uomini che hanno avuto l’infezione, in particolare chi ha intenzione di riprodursi, è consigliato sottoporsi a test di fertilità dopo il recupero, come test sulla qualità dello sperma e sul livello ormonale, per rilevare possibili problemi e affrontarli il prima possibile».