Un sondaggio di Tecnè per l’agenzia Dire boccia l’attuale esecutivo: “il 65,3% dice di non avere fiducia nel governo”.
Prima dell’emergenza coronavirus il governo giallo-rosso era riuscito a mantenere un certo equilibrio nonostante le incomprensioni tra Pd e Cinque stelle, Renzi, la prescrizione di Bonafede e il MES.
Lo ha fatto ripetendo sempre lo stesso mantra: “Non si cambia fino all’elezione del prossimo Presidente delle Repubblica“.
Cosa sarebbe successo se non fosse sopraggiunto questo virus non lo sapremo mai. Sappiamo invece che da quando siamo in emergenza le scintille tra Pd e 5s sono quasi svanite del tutto, mentre Renzi continua ad abbaiare senza mordere.
Fiducia nel governo, il sondaggio di Tecnè
In armonia si lavora meglio e a beneficiarne dovrebbe esserne tutto il Paese. Purtroppo però un sondaggio di Tecnè per l’agenzia Dire boccia il lavoro del Governo.
“L’analisi dell’istituto demoscopico – riporta Il Giornale – contiene dati allarmanti per la maggioranza giallorossa: appena il 30,9% del campione rappresentativo della popolazione elettorale italiana, infatti, promuove l’operato dell’esecutivo, dicendo di nutrire fiducia nei confronti del Conte-bis; il 65,3%, invece, dice di non avere fiducia in questo governo. Il 3,8%, infine, non esprime un giudizio”.
Una pessima notizia per Giuseppe Conte e il suo Governo che, secondo altri giornali e sondaggi avrebbe dovuto godere di un ampio consenso.
Evidentemente le cose non stanno proprio così e, considerando le innumerevoli manifestazioni di protesta in tutta Italia da parte dei titolari di partite Iva, è probabile che quel 65,3% sia destinato a salire.
“Il sondaggio di Tecné – si legge a fine articolo del Giornale – è stato realizzato con un campione probabilistico rappresentativo della popolazione elettorale maggiorenne residente in Italia; il margine di errore è del 3,1% e il campione è rappresentato da 1.000 soggetti”.
Noi siamo abituati a prendere tutti i sondaggi con le pinze ma il dato incontrovertibile resta: gli italiani sono stanchi di queste misure restrittive.
Misure che ovviamente non possono, o almeno non dovrebbero, vietare le manifestazioni. Come quella prevista dall’opposizione per il 2 giugno o quella del Movimento Stop Europa, che si terrà a Roma il 30 maggio. Foto: YouTube