Il segretario del Partito Democratico, Nicola Zingaretti, ricorda i martiri delle foibe: la base si spacca e c’è ancora chi nega.
Dal trenta marzo del 2004 ogni dieci di febbraio nel nostro Paese si ricordano i martiri delle foibe. Una triste pagina di storia che in Italia ha iniziato ad avere il giusto peso soltanto nell’ultimo ventennio.
Prima se ne parlava poco, quasi come se si trattasse di morti di serie B. E invece, da qualche anno, il sacrificio di questi italiani viene giustamente ricordato e studiato nei libri di storia. Un giorno importante che quest’anno la maggior parte del mondo politico, da destra e sinistra, ha voluto ricordare.
C’è chi ha scelto di commemorare questa giornata andando direttamente nei luoghi della memoria come Giorgia Meloni, Salvini o Matteo Renzi. Altri, la maggioranza, lo hanno fatto attraverso i social.
Foibe: il post di Zingaretti divide la base
Tra coloro che hanno voluto lasciare un commento c’è anche il segretario del Partito Democratico, Nicola Zingaretti: “Dobbiamo tenere vivo il ricordo delle Foibe nelle scuole, con i viaggi, con la mobilitazione e con il sostegno agli insegnanti. Mai dimenticare”.
Un messaggio importante che dimostra maturità e ragionevolezza da parte di una sinistra che riconosce una pagina buia del comunismo.
Eppure basta scorrere sotto il post di Zingaretti per rendersi conto che, nel 2020, c’è ancora spazio per chi, nella sinistra democratica, oltre a non voler ricordare, promuove tesi negazioniste.
Lorenzo ad esempio accusa il Pd di portare avanti le “battaglie dell’orgoglio fascista. E vi dichiarate anche antifascisti. Sempre peggio”.
Daniele addirittura giustifica le foibe e le ritene un atto dovuto: “Se vieni a casa mia, mi imponi le tue regole e il tuo predominio, la rappresaglia non è solo giustificata, ma doverosa”.
Per i democratici i morti non sono tutti uguali
Poi c’è Roberto, che sembra parlare di morti di serie A e di serie B: “Oppressi ed oppressori non sono la stessa cosa caro Zingaretti. La Storia non è ricordo studiatela e poi ne parliamo”.
Ecco Stefano, uno dei tanti negazionisti: “Vergognati Zingaretti tu la verità storica sono sicuro che la conosci ma per opportunismo ti pieghi a questa disgustosa lettura. Ecco un bell’esempio del voto utile… Non ti voterei neanche sotto tortura”.
Ci sono militanti che scrivono di voler strappare la tessera accusando Zingaretti di essere come Meloni o Salvini, come se ricordare le foibe fosse una questione di partito.
Purtroppo e con stupore, di commenti come quelli che abbiamo riportato se ne trovano molti, ed è davvero triste constatare che ci siano ancora persone accecate dall’odio che dimostrando di non avere alcun rispetto per i morti
Fortunatamente ci sono anche molti commenti di persone che ringraziano il segretario del Partito Democratico, ritenendo giusto e doveroso ricordare quei martiri.