“Dopo Piazza Pulita di giovedì sono apparse sui social notizie su Corrado Formigli e sulla sua abitazione privata. Con dettagli, commenti, critiche.
Formigli stesso mi ha scritto stanotte per “sensibilizzare” su quella che lui definisce “una porcheria”: la sua casa “messa in mostra con foto, indirizzo e dettagli”. Sono d’accordo con lui”.
Le parole che avete appena letto sono quelle scritte da Matteo Renzi su un post Facebook pubblicato ieri. L’intento, non proprio riuscitissimo, era quello di esprimere solidarietà al giornalista de La7 Corrado Formigli.
“È davvero “una porcheria” e invito tutti quelli che hanno voglia di ascoltarmi a non rilanciare messaggi sulle case private di un personaggio pubblico”.
In perfetto stile renziano fa una piccola precisazione: “Certo: rimane il fatto che le porcherie sono sempre tali. Sia quando si fanno ai giornalisti, sia quando si fanno ai politici”.
Il riferimento è ovviamente a quanto accaduto proprio all’ex presidente del Consiglio, che infatti aggiunge: “Le foto della mia casa, fatte entrando in una strada privata e violando il domicilio, la pubblicazione dei miei conti correnti, la fuga di notizie su cui nessuno indaga costituiscono per me fatti altrettanto gravi”.
Poi la frecciatina: “Ma anche se su questo non ho avuto solidarietà da Formigli o da altri penso che noi dobbiamo essere fieri della nostra serietà. Pubblicare materiale sulla casa privata di un giornalista o di un politico è, davvero, “una porcheria”. Vi prego di non farlo. E di rispettare la privacy delle persone. Noi siamo diversi dagli altri, noi”.
A queste affermazione ha risposto oggi pomeriggio Corrado Formigli durante un’intervista rilasciata a Tagadà, programma in onda sempre su La7 condotto da Tiziana Panella.
“Io e Renzi non ci siamo nemmeno salutati, ero ancora in diretta quando è andato via”, dice Formigli aggiungendo un particolare: “Era un pò nervoso”.
Corrado Formigli: “Da Renzi solidarietà pelosetta”
Il conduttore di Piazzapulita ha poi raccontato tutta la vicenda, degli insulti ricevuti subito dopo la trasmissione e di aver trovato, la mattina successiva, le foto della sua abitazione sui social: “giravano alcune foto di casa mia tra profili riconducibili a Italia Viva”.
Formigli ha detto di aver contattato Renzi tramite WhatsApp per dirgli quanto stesse accadendo. “La mattina dopo ho trovato il post di Matteo Renzi che rendeva pubblica una vicenda che io intendevo mantenere privata”.
“Non vorrei essere duro – aggiunge il conduttore – ma dopo aver letto questo post di formale solidarietà nei miei confronti, in fondo, ho pensato che il messaggio fosse chi la fa l’aspetti”.
Il post Facebook di cui parla Corrado è quello che abbiamo riportato a inizio articolo. Per Formigli quella di Renzi è una “solidarietà pelosetta” (ipocrita).
Per il giornalista non è una questione personale tra lui e Renzi: “Il problema è se noi giornalisti possiamo fare delle interviste toccando anche argomenti scabrosi per l’intervistato senza che le nostre famiglie e le nostre questioni private vengano sbattute sui social”.
Conclude dicendo che dopo lo scambio su WhatsApp non ha più sentito Renzi, poi la sferzata finale: “Italia Viva nasce come partito contro l’odio e il rancore: andate a vedere in queste pagine Facebook quanto odio e quanto rancore ci sono”. Foto: intervista Corrado Formigli – Tagadà La7