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HomePoliticaLa foto disordinata di Salvini: oggetti casuali o tutto pianificato a tavolino?

La foto disordinata di Salvini: oggetti casuali o tutto pianificato a tavolino?

La foto in cui Matteo Salvini festeggia la vittoria delle elezioni europee, dove regge un cartello con scritto: “Primo partito in Italia. Grazie”, è virale.

Un dubbio però ti assale, osservando la foto con la quale Salvini (e la Lega) ha annunciato su Twitter di aver stravinto con il 34% circa di consensi.

Chi ricorda l’accuratissima scenografia del primo videomessaggio di Berlusconi, davanti a una libreria ordinatamente disordinata, con le cornici d’argento?

C’erano anche i soprammobili di marmo e il calamaio di cristallo. Oppure l’indimenticabile scena di Di Maio dopo il “sì” al reddito di cittadinanza?

Il leader di M5S si affacciò trionfante con tutti i ministri grillini al balcone di Palazzo Chigi, davanti a una finta folla radunata da Casalino…

Raramente s’era vista un’immagine meno carismatica di un vincitore che celebra il suo successo con un cartello come quelli dei tabaccai.

Salvini ci mostra un angolo di una casa che somiglia a milioni di altre, con il suo disordine, e i souvenir al posto dei libri.

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Elezioni Europee, Salvini esulta sui social: Putin, Gesù, il Tapiro…

Salvini compare in un soggiorno assai modesto, davanti agli scaffali di un mobile a buon prezzo sul quale sono ammonticchiati i trofei di un tifoso.

Non quelli di un leader, bensì la foto di Putin, il cappellino di Trump, la foto di Baresi, il tapiro d’oro, l’ampolla con l’acqua del Dio Pò, il berretto dei carabinieri.

Confusi tra i soprammobili dozzinali compaiono pure la civetta di ceramica, l’icona del Cristo incorniciata e il bastone colorato.

E in quella libreria con pochissimi volumi, notiamo la singolare presenza di un libro di Lilli Gruber e di quello su “La crociata di Himmler”.

E proprio qui sorge il sospetto che non ci sia nulla di casuale in quella foto. Il furbissimo politico rimane sempre un italiano come tanti.

Anche vincendo col 34%, Matteo Salvini rimane un tifoso, un telespettatore, un militante, un turista per caso: come milioni di altri, quelli che l’hanno votato. Più guardi quella foto e più difficile diventa la risposta…