Durante la plenaria di Strasburgo, nel corso del dibattito sulla violazione dello Stato di diritto in Polonia e sanzioni UE, l’eurodeputata Francesca Donato è intervenuta in difesa degli italiani discriminati dal Green Pass.
“È davvero frustrante – ha detto – per una cittadina europea italiana oggi assistere a questa inedita prova di forza dell’Unione contro lo Stato Polacco, per mancato rispetto della rule of law in tema di ideologia LGBTQ e nomine dei giudici, mentre in Italia i diritti umani fondamentali sanciti nella carta europea dei diritti dell’uomo vengono calpestati dal Governo del non eletto Presidente Draghi, con l’introduzione di misure gravemente discriminatorie e vessatorie contro la minoranza dei lavoratori e studenti non vaccinati contro il Covid, e la repressione violenta delle proteste pacifiche in corso”.
Secondo la Donato la violazione della rule of law in Italia sarebbe molto più grave di quella contestata alla Polonia: “Ma la Commissione non se ne occupa” ha continuato.
“Forse il Premier Draghi ha ricevuto dalle Istituzioni europee licenza di uccidere? Se non è così, commissario, intervenga subito in difesa dei cittadini italiani che chiedono aiuto, come hanno fatto ieri a Trieste“.
Francesca Donato fuori dalla Lega: “Valori calpestati”
Francesca Donato aveva già dimostrato la sua ferma opposizione al Green Pass lasciando la Lega a fine settembre.
“Dopo una lunghissima e approfondita riflessione – si leggeva in una nota – sono giunta alla sofferta decisione di uscire dal partito nel quale sono stata eletta”.
Una scelta che, aveva spiegato, era maturata dopo mesi in cui i valori in cui credeva erano stati calpestati dai provvedimenti presi dal governo Draghi, di cui la Lega fa ancora parte.
“Nonostante le rassicurazioni e le battaglie interne del nostro leader – aveva detto – sono passati decreti liberticidi e discriminatori che, a mio avviso, sono incompatibili con i principi fondamentali del nostro ordinamento”
La Donato è rimasta nel gruppo Identità e Democrazia al Parlamento Europeo ma “fuori da altre collocazioni partitiche, per poter svolgere nella massima indipendenza e sotto la mia personale responsabilità il mio ruolo politico in difesa della minoranza degli Italiani oggi etichettati come “no-vax”, gravemente discriminati e attaccati nel nostro Paese, e di tutti coloro che credono ancora nei valori della nostra Costituzione repubblicana, che pongono al centro il rispetto dei diritti umani per tutti i cittadini”.