In Francia sono scoppiate numerose proteste dopo la decisione del governo di Macron di alzare l’età pensionabile da 62 a 64 anni.
Le proteste prendono vita perché il presidente francese ha deciso di ricorrere all’articolo 49 comma 3 che toglie ai deputati la possibilità di esprimersi su un testo di legge.
L’opposizione canta la Marsigliese in aula mentre la premier Borne arriva in parlamento per chiedere la fiducia sulla riforma delle pensioni.
Dopo la decisione del governo in Francia prende il via una manifestazione non programmata per contestare Macron e la sua maggioranza.
Scontri in Francia dopo la decisione del governo
La manifestazione che parte nel pomeriggio di giovedì 16 Marzo acquista, con il passare delle ore, sempre più corpo fino a diventare una vera e propria protesta.
Dal canale Telegram Anonyme Cytoyen arrivano video e immagini dalla Francia di una manifestazione che prende una piega sempre più rabbiosa e violenta.
In piazza a Dijon il popolo brucia manichini raffiguranti il presidente Macron, la premier Elizabeth Borne, il ministro della salute Olivier Véran e il ministro del Lavoro Olivier Dussop.
Le proteste proseguono in tutta la Francia anche in piena notte nei cosiddetti quartieri del potere a Parigi dove sono erette barricate e incendiati bidoni della spazzatura.
A Nantes i manifestanti si scontrano duramente con la gendarmeria che lancia lacrimogeni per diradare i manifestanti: le scene sono da guerriglia urbana.
Questa mattina la Francia si risveglia nella morsa dalle manifestazioni: a Parigi la tangenziale è bloccata a Porte de Montreuil.
Altri manifestanti bloccano la prefettura di Orne a Aleçon lanciando rotoli di carte igienica e impilando bancali e travi di legno.
La polizia in Francia sta cercando con tutti i mezzi antisommossa di arginare le proteste che si allargano a macchia d’olio in tutto il Paese.
A Ivry vengono presi a manganellate e dispersi con il gas lacrimogeno i netturbini che bloccano un deposito di camion della spazzatura.
Le proteste sono tutt’ora in atto e per ora il governo non annuncia nessuna marcia indietro sulla riforma dell’età pensionabile. Foto: Telegram