Tragedia a Tavernola Bergamasca nelle acque del lago d’Iseo dove due fratelli pachistani hanno perso la vita sotto gli occhi del fratello maggiore.
Il fatto è accaduto il 16 agosto quando Muhammad e i suoi fratelli Hassan e Waqa si sono tuffati nel lago d’Iseo per fare un bagno e divertirsi con qualche selfie.
A un certo punto uno di loro è scivolato in un punto più profondo attirando l’attenzione di un altro fratello che si è avvicinato per aiutarlo.
Il fratello più grande, Muhammad, che era rimasto ancora in acque basse, ha notato che agitavano le mani e quando ha capito che stavano annegando ha cercato di aiutarli ma nessuno dei tre sapeva nuotare.
Lago d’Iseo, la morte dei fratelli pachistani
Li ha raggiunti e ha afferrato le loro mani ma non sapendo nuotare non ha potuto fare altro che gridare chiamando aiuto.
“Noi non sapevamo nuotare, eravamo ai lati del lago quando ho visto mio fratello scivolare dentro, l’altro si è buttato per salvarlo”. Questo il racconto del fratello rilasciato all’Eco di Bergamo.
Muhammad dice di essersi buttato e di aver preso la mano dei fratelli ma quando stava per affogare con loro ha dovuto afferrare il salvagente lanciato dai presenti e portarsi in salvo.
“Urlavo, chiedevo aiuto ma niente, poi mi hanno buttato un salvagente e sono risalito ma per loro non c’è stato nulla da fare”.
I due fratelli di sedici e diciassette anni sono stati recuperati dal lago diversi minuti dopo essere annegati, poi trasportati uno al Papa Giovanni di Bergamo e l’altro al Civili di Brescia. Per entrambi le condizioni erano disperate: sono morti in serata.
Guardare i fratelli annegare e non poter fare nulla per salvarli: una scena terribile quella alla quale ha dovuto assistere il fratello maggiore di 19 anni.
Poi l’attesa straziante per recuperarli, circa trenta minuti e infine le speranze che da subito sono apparse vane.
Quando sono stati recuperati grazie alla presenza dei vigili del fuoco di Bergamo che erano al lago per una esercitazione, i due corpi si trovavano a venti metri dalla riva e a una profondità di tre metri.