HomeAffariGiovane imprenditrice in lacrime: «Si avvicina una strage» - Video

Giovane imprenditrice in lacrime: «Si avvicina una strage» – Video

Nei giorni scorsi un video realizzato da una giovane imprenditrice di Carrara è diventato virale: lo sfogo contro il governo per la situazione sempre meno sostenibile.

Martina Belloni Pasquinelli è una giovane imprenditrice che, insieme alla socia Erika Mulinacci, nel luglio 2019 ha aperto un lounge bar a Marina di Carrara.

Il locale ha dovuto affrontare il lockdown imposto dal governo e sarà praticamente costretto a farlo almeno fino a Giugno.

Questa decisione ha portato la ragazza a sfogarsi con un video su Facebook che in poco tempo è diventato virale, anche perché riflette la reale situazione di molti coetanei e non solo.

«Sarà un’ecatombe». La rabbia di un giovane imprenditrice

Lo sfogo inizia con Martina che brevemente riassume il progetto del suo locale, i sacrifici fatti per diventare imprenditrice e quelli che sta facendo adesso la sua famiglia.

«Sono una bartender e a luglio ho aperto, insieme a una socia, un bar ostricheria. Ho 32 anni e ho iniziato a lavorare da dopo la maturità classica a 19 anni. Non ho mai smesso, con turni massacranti e facendomi il c*lo. Il locale è aperto da 9 mesi e da 2 è chiuso. Ringrazio le nostre famiglie se siamo ancora qui, ma ora siamo arrivati al limite».

La giovane imprenditrice avanza una proposta al governo per poter tornare a lavorare, visto che non ha ricevuto nessun tipo di aiuto statale.

«È il momento di fare qualcosa. Perché non fate i tamponi a tutti? I positivi a casa e i negativi a lavorare. Il governo ci deve aiutare. Bar, ristoranti, parrucchieri e centri estetici non apriranno, ma le avete tolte le bollette e l’affitto? Oltretutto non ho ricevuto ancora i 600 Euro».

«Fate il tampone a tutti»

La rabbia inizia a farsi largo nelle parole della giovane imprenditrice, che sottolinea le innumerevoli difficoltà per aprire e mantenere un locale.

«È vergognoso che quando a trent’anni apri un locale non fai altri che pagare! Allora per cosa mi sono fatta il c*lo? Devo chiedere alla mia famiglia tutti i risparmi, che poi è come buttarli in un bidone? In questo modo ci state precludendo il nostro futuro».

Lo sfogo della ragazza si chiude con parole di angoscia e di rabbia rivolte a un futuro pieno di incertezze.

«Ho passato 40 giorni in quarantena dove ho pensato alla mia famiglia, a mio padre, ai miei nonni di 86 anni, ma nessuno pensa a noi e al fatto che tra 6 mesi potremmo non avere più da mangiare perché anche l’azienda di famiglia non avrà più nessuno con cui commerciare. Il governo faccia il tampone a tutti e chi è negativo lo faccia andare a lavorare, altrimenti qui sarà un ecatombe di gente che si ammazzerà».

https://www.facebook.com/martinabp/videos/10217700798811486/UzpfSTEwMDAwMjM5ODMyMDM5MDoyODY3MzAxMTYzMzU5ODAw/