HomeSaluteGlifosato: ecco cos'accade alla pasta italiana se la Bellanova ratifica il Ceta

Glifosato: ecco cos’accade alla pasta italiana se la Bellanova ratifica il Ceta

Continuano le polemiche sul glifosato contenuto nel grano duro usato per produrre pasta, pane e prodotti alimentari da forno. Nonostante l’allarme sui rischi, non vi sono miglioramenti.

L’associazione GranoSalus ha pubblicato a fine 2018 i risultati di nuove analisi, condotte da laboratori certificati, che evidenziano la presenza di tracce del pesticida incriminato.

Sono stati analizzati spaghetti delle marche più vendute e sono state confermate tracce di glifosato, anche se al di sotto dei limiti di legge (vedi elenco).

L’associazione precisa che “la presenza di tali sostanze può legittimamente indurre gli analisti a dubitare della miscelazione del prodotto italiano con grani esteri”. 

Uno studio del MIT conferma: il glifosato può provocare SLA e Morbo di Alzheimer. Ma il ministro Bellanova vorrebbe ratificare il CETA

Lo studio “Glyphosate pathways to modern disease V” del Massachussets Institute of Technology già nel 2016 evidenziava come il pesticida potesse creare problemi.

Infatti il glifosato nell’organismo agisce come un analogo della glicina e può alterare una serie di proteine. Ciò può portare all’insorgere di diverse patologie.

Le principali, elencate nello studio condotto da Anthony Samsel e Sthephanie Seneff, sono diabete, obesità, asma, morbo di Parkinson, sclerosi laterale amiotrofica (SLA) e morbo di Alzheimer.

La questione è più che mai attuale: proprio in questi giorni il ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova ha dichiarato di voler ratificare il CETA.

Con l’accordo commerciale fra l’UE e il Canada si darà via libera all’importazione del grano canadese, il quale è coltivato usando il glifosato come pesticida.

Un’analisi di Coldiretti su dati Istat a 2 anni dell’entrata in vigore in via provvisoria dell’accordo di libero scambio evidenzia dati molto particolari.

In Puglia, nonostante si registri un raccolto nella media, l’importazione del grano canadese è aumentato di ben 9 volte: numeri che allarmano i coltivatori.

«È inaccettabile il balzo dell’860% nel 2019 di grano importato dal Canada, dove viene fatto un uso intensivo del diserbante nella fase di pre-raccolta”.

Coldiretti conclude lanciando un allarme: sono a rischio posti di lavoro, l’ambiente e la salute degli italiani. La questione è in discussione in Parlamento. – Foto Bellanova da Wikipedia