Prescrizione: Di Maio e Di Battista alzano la voce ma il Pd risponde con determinazione: “Non faremo passi indietro”. Governo a rischio?
In questi ultimi giorni non si fa altro che parlare del Mes (Meccanismo europeo di stabilità) e del rischio che comporterebbe se venisse approvato senza un’adeguata riforma.
Molti politologi hanno decretato la possibile fine del governo proprio su questo trattato e invece il governo rischia di farsi male, e per davvero, sulla prescrizione.
“Luigi Di Maio continua a non capire, continua a provocare. Il blocco della prescrizione dopo il primo grado di giudizio è incostituzionale. Non possiamo condannare i cittadini imputati a processi infiniti”.
Governo a rischio sulla prescrizione
Sono le parole del presidente dei senatori Pd, Andrea Marcucci, pubblicate in un post Facebook. “Non faremo passi indietro – aggiunge Marcucci– il ‘mio’ Pd, dopo gli errori del passato, è un partito fieramente e totalmente garantista, se ne facciano una ragione anche gli editorialisti del Fatto Quotidiano”.
Per il senatore del Partito Democratico “sul tavolo ci sono diverse soluzioni tecniche che possono garantire la giusta durata dei processi, devono essere affrontate ora non rinviate all’infinito. Con i diktat del M5S si va a sbattere”.
Queste dichiarazioni sono la risposta a quelle rilasciate dal ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, a Dimartedì che ha ribadito l’intenzione di voler procedere sul tema della giustizia approvando la riforma sulla prescrizione.
Concetto ripetuto anche questa mattina sulla bacheca Facebook: “Sulla prescrizione credo sia opportuno mettere le cose in chiaro. La nostra riforma dal primo gennaio diventa legge. Su questo non discutiamo”.
Di Maio fa la voce grossa e a fargli da eco arriva anche Alessandro Di Battista: “Ha ragione Luigi, la norma che blocca la prescrizione entrerà in vigore il 1 gennaio. Punto. Se poi il PD, con Salvini, Meloni, Berlusconi e Renzi dovesse bloccarla se ne assumerà le responsabilità”.
Poi la frecciatina a Renzi e al Pd: “Io non credo che questo accadrà anche perché se si andasse al voto anticipato molti renziani resterebbero a casa (dentro e fuori il PD), senza immunità parlamentare, a rischio intercettazioni e, mai come oggi, questo non gli conviene”.
Sul Mes provano a discutere e, quasi certamente, riusciranno a trovare un accordo. Riguardo la giustizia i toni sono decisamente diversi e il governo rischia di fare un bel regalo di Natale al centrodestra. Foto: post Facebook Luigi Di Maio.