La pagina Facebook Greta Thunberg – Italia ha pubblicato un post che inizia così: «Greta Thunberg non piace agli italiani…» Ma sarà vero che non piace solo agli italiani?
La pagina italiana di Greta, in effetti, non ha molto successo: è attiva da dicembre 2018 e ha soltanto 25mila mi piace su 35 milioni di utenti italiani iscritti alla piattaforma. In pratica Greta piace allo 0,07%. Un po’ poco per la paladina del momento più famosa del mondo.
Ma questo insuccesso social è limitato solo al nostro Paese? La pagina Facebook internazionale ha 788mila mi piace, su 2 miliardi di iscritti a Facebook: una percentuale dello 0,04%, addirittura minore dello 0,07% italiano.
Percentuali basse, molto basse. Se come termine di paragone prendiamo Zingaretti, che non è certo il personaggio più amato d’Italia, scopriamo che il segretario nazionale del PD ha 262mila mi piace, come 10 Grete italiane.
Su Instagram (1,4 milioni) e Twitter (573mila) i risultati non sono tanto migliori, soprattutto se consideriamo che le treccine della giovane attivista, ormai da mesi, sono ben visibili negli studi televisivi e sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo.
Questi dati stridono un pochino con la narrazione ufficiale: il fenomeno Greta, infatti, sarebbe partito proprio dai social e sarebbe stato così virale che i mass media, loro malgrado, non avrebbero più potuto ignorarlo.
Perché loro malgrado? Perché, sempre secondo la narrazione ufficiale, gli argomenti trattati dalla quindicenne sarebbero scomodi, anzi, scomodissimi per i potenti della Terra che quindi non avrebbero avuto alcun motivo per alimentare quello che oggi è un fenomeno mondiale.
Il favoloso mondo di Greta Thunberg
Il mondo di Greta, per chi ci crede, è un mondo favoloso. Certo, è un mondo in agonia, ma è anche un mondo nel quale un quindicenne può organizzare una manifestazione con 35 persone e nientepopodimeno che The Guardian, uno dei più popolari giornali online del pianeta, ci scrive un lungo articolo.
Non ci credete? Ve lo dimostro. Nel sito fridaysforfuture.org, il portale ufficiale del movimento lanciato da Greta Thunberg, è scritto che ad agosto 2018 la giovane ribelle ha iniziato a marinare la scuola per andare davanti al parlamento svedese, ha pubblicato quello che stava facendo su Instagram e Twitter e il tutto è diventato virale.
Wow, che bella storia! Sembra una favoletta! E invece è tutto vero. Se andate sul profilo Twitter di Greta, potete controllare. La manifestazione è iniziata il 20 agosto, con questo tweet:
Vi barn gör ju oftast inte som ni säger åt oss att göra, vi gör som ni gör. Och eftersom ni vuxna skiter i min framtid, så gör jag det med.
Jag skolstrejkar för klimatet fram till valdagen. pic.twitter.com/OyIvpdBiEq— Greta Thunberg (@GretaThunberg) August 20, 2018
La protesta di Greta ebbe così tanto successo che il maggior numero di manifestanti si ebbe dopo pochi giorni, il 23 agosto. Erano quasi in 35 e Greta se ne compiace: «Grazie per oggi! Verso la fine eravamo quasi 35 persone!»
Tack för idag! Mot slutet var vi nästan 35 pers! #klimatstrejk pic.twitter.com/zWt72023a1
— Greta Thunberg (@GretaThunberg) August 23, 2018
Un’imponente manifestazione di quasi 35 persone! Come poteva fare The Guardian a ignorare gli sconvolgimenti sociali della penisola scandinava? E infatti proprio Greta pubblica su Instagram, il primo settembre, questa foto e commenta, come fosse una cosa normale: «Oggi su The Guardian un lungo articolo sullo sciopero scolastico».
https://www.instagram.com/p/BnLaqGIFfLm/?utm_source=ig_web_copy_link
Eh già, le grande testate internazionali sono così, è risaputo. Mi ricordo quando marinavo la scuola e i giornalisti del New York Times mi inseguivano per intervistarmi ma io mi divincolavo perché volevo solo andare a giocare a biliardo.
La più grande protesta del pianeta, in rete è un flop
Quindi, dopo aver riunito ben 34 persone, Greta diventa famosa in tutto il mondo. Il 4 dicembre 2018 è invitata in Polonia, a parlare alla COP24, il vertice delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. In fondo, come si dice, la COP sei tu.
Il 25 gennaio 2019 interviene al Forum economico mondiale di Davos; poi compare a Bruxelles, Amburgo, Stoccolma… Il 16 aprile parla alla Commissione ambiente del Parlamento Europeo. Prima incontra il presidente del Parlamento europeo e infine, dulcis in fundo, Papa Francesco.
Questo è il favoloso mondo di Greta, raduni 34 persone e dopo qualche mese arrivi a parlare col Papa. Provateci anche voi, giovani studenti che state leggendo questo articolo!
Dunque, tutti sono dalla sua parte: giornali, televisioni, Nazioni Unite, Parlamento europeo, pure il Papa! E stiamo parlando dei potenti, di quelli, in teoria, che dovrebbero oscurare il suo messaggio scomodo. Figuriamoci che mega successo avrà avuto sui social media, sui on potenti, sulla gente normale che l’ha viralizzata a tal punto che i potenti non hanno più potuto ignorarla.
Allora vediamo un po’ di numeri. Al momento, sul sito ufficiale, vediamo che hanno aderito alla protesta di Greta ben 2938 città di ben 144 Paesi del mondo! Una protesta mondiale e forse senza precedenti!
Ma l’aspetto straordinario è un altro: il sito è collegato a un canale Youtube ufficiale, questo. Quanti iscritti avrà il canale della più grande protesta del pianeta? 169. No, non 169 milioni. Neanche 169mila. 169 iscritti.
Il video più visto del canale, caricato 4 mesi fa, ha 8mila visualizzazioni. È un video di 3 minuti, è il discorso di Greta alla COP24… Caspita, tutto il mondo si prepara ad accompagnarla e appena 8000 persone si preoccupano di sapere cos’ha da dire? Lo stesso sito ufficiale, se controlliamo su Alexa, scopriamo che non è molto frequentato dato che nella classifica globale è 141362° e appena 40 siti lo linkano (adesso che pubblichiamo questo articolo, 41).
Insomma, a giudicare dai numeri, non è vero che Greta non piace agli italiani. Greta non piace a nessuno. Anzi, a qualcuno sì: piace propio ai potenti che lei dovrebbe combattere. E solo loro se la filano, altro che spontaneo fenomeno virale.