La giornata di ieri si è conclusa con un altro incidente dovuto al maltempo; una tromba d’aria abbattutasi a Taranto ha trascinato in mare una gru dell’ex Ilva.
La tragedia è avvenuta alle 19.30 di ieri quando, a causa delle forti raffiche di vento, una gru sul quarto sporgente dello stabilimento ArcelorMittal e l’operaio che era all’interno sono precipitati in mare.
La conferma arriva dall’azienda che con un comunicato ha spiegato che «a causa delle avverse condizioni meteo, si è verificata la caduta di una gru operante sul quarto sporgente dello stabilimento ArcelorMittal Italia di Taranto. La gru è precipitata in mare: sono stati immediatamente attivati i soccorsi».
L’operaio che lavorava nella cabina della gru è Cosimo Massari, un 31enne di Fragagnano che ora è disperso in mare.
Precipita in mare una gru: la ricostruzione dei fatti
La gru sarebbe finita in mare a seguito di uno scontro con un altro braccio meccanico provocato dalle forti raffiche di vento.
Una gru è finita sulla banchina, mentre l’altra si è abissata in mare portando con sé anche la cabina di comando e l’operaio all’interno.
La Procura di Taranto ha inviato subito sul posto degli ispettori incaricati di mettere in sicurezza l’aerea dell’incidente.
Sono poi iniziate le ricerche dell’uomo da parte delle forze della Guardia Costiera e del nucleo dei sommozzatori dei Vigili del fuoco.
A causa delle condizioni meteorologiche, della visibilità ridotta e delle difficoltà operative, intorno alle 23 di ieri sera i soccorsi hanno sospeso temporaneamente le ricerche.
Questo incidente è simile a quello avvenuto nel 2012 quando Francesco Zaccaria, 29 anni, perse la vita. In quell’occasione fu un tornado arrivato dal mare a far finire la gru in acqua.
Gli incidenti di Cosimo e Francesco non sono casi isolati ma, come dichiara Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil: «È sconcertante che la tragedia di oggi avvenga con le stesse modalità e con la stessa gru dell’incidente mortale avvenuto nel 2012».
Inoltre aggiunge: «Naturalmente la magistratura accerterà le responsabilità penali dell’incidente di oggi, ma non ci spieghiamo come si possa lavorare con l’allerta meteo a 40 metri di altezza».