“Stiamo con i patrioti iraniani” è scritto sulla foto pubblicata su Facebook da Emanuele Pozzolo, deputato di Fratelli d’Italia.
Il post parla dell’incontro avvenuto in Albania tra i rappresentanti di FDI Pozzolo e Terzi con Maryam Rajavi, leader del MEK.
FDI sostiene che il MEK, che sta per Mojaheddin-e Khalq, sia un gruppo di uomini e donne che amano la propria patria e la tradizione persiana.
In poche parole il MEK sarebbe un gruppo di resistenza al regime di Teheran, inquadrati dal centrodestra come veri e propri patrioti iraniani.
Chi sono i nuovi patrioti iraniani?
Il 29 Dicembre scorso su Formiche.net compare un articolo dal titolo “Un cambio di regime a Theran è ineludibile. Scrive Terzi (FDI)“. In questo articolo Terzi prova a sostenere il MEK attraverso un elenco delle prese di posizione dei patrioti iraniani.
Leggendo l’articolo di Terzi troviamo un passaggio importante sul regime di Teheran che avrebbe dato “sostegno anche finanziario a numerosi gruppi terroristici internazionali, per i quali l’Occidente ha espresso da tempo profonda preoccupazione“.
Terzi, probabilmente, dimentica che i nuovi patrioti iraniani del MEK erano tra le organizzazioni terroristiche già dal 1997 e a inserirli in questo elenco fu Madeleine Albright, ex segretario di Stato USA.
In un articolo di ISPI del 2018 leggiamo che il MEK compì attentati terroristi in Iran già nel 1981 causando la morte del presidente della repubblica e del primo ministro iraniano di allora.
Dopo questi attentati il MEK si rifugiò in Francia ma venne espulso poco dopo per finire nell’Iraq di Saddam Hussein già in guerra contro l’Iran.
Il Mojaheddin-e Khalq restò al fianco di Saddam durante tutta la guerra e si schierò apertamente contro gli americani.
I patrioti iraniani sono rimasti in Iraq al fianco di Saddam Hussein fino al 2003, anno della caduta del regime.
Dopo il “regime change” di Bagdad gli USA invocarono lo stesso trattamento per Damasco e Teheran, lo stesso auspicio del Senatore Terzi nel 2023.
MEK addestrato dagli USA
Sempre dall’articolo di ISPI apprendiamo che una giornalista americana, Elizabeth Rubin, entra nel 2003 a Camp Ashraf raccontando come è organizzato il MEK già allora sotto la guida di Maryam Rajavi.
Rubin descrive i patrioti iraniani come una vera e propria setta dove si fa giuramento di celibato eterno: chi è sposato deve divorziare e chi non lo è non deve farlo mai né può avere figli.
La giornalista americana conclude affermando che unirsi al MEK è “un viaggio verso il self-empowerment e l’illuminazione del martirio ispirato dalla luce e dalla saggezza di Maryam e Masoud Rajavi“.
Il The New Yorker, in un articolo del 2012, sostiene che nel 2005, mentre il MEK era ancora nella lista delle organizzazioni terroristiche USA, avrebbe ricevuto un addestramento militare direttamente dagli americani.
I patrioti iraniani non hanno alle spalle un passato roseo anzi sono stati per molto tempo tra le organizzazioni terroristiche nella lista degli stessi USA.
Per comprendere in maniera più approfondita e dettagliata la situazione in Iran vi invitiamo ad ascoltare questa intervista. Foto: YouTube