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HomeScienza e AmbienteIdrossiclorochina, Cavanna distrugge Burioni: «Funziona ma la boicottano»

Idrossiclorochina, Cavanna distrugge Burioni: «Funziona ma la boicottano»

Il dottor Cavanna risponde con una lunga lettera a Burioni e conferma l’efficacia dell’idrossiclorochina, spiegando perché viene boicottata. 

Arriva immediata la riposta del dottor Luigi Cavanna, primario di oncoematologia dell’ospedale di Piacenza, a Roberto Burioni, dopo le affermazioni di quest’ultimo.

Il noto virologo sostiene che tale farmaco non sia efficace per curare i sintomi del SARS-CoV-2 e ne sconsiglia vivamente l’utilizzo.

A queste dichiarazioni ha risposto il senatore Armando Siri, che ha citato proprio il medico piacentino a supporto dell’efficacia del farmaco.

Durante i mesi dell’emergenza, il dottor Cavanna aveva curato con successo molti pazienti con questa terapia.

Il suo impegno non è passato inosservato all’estero, tanto che la rivista Time gli ha dedicato la copertina del mese di aprile.

Nonostante ciò, il dibattito sull’idrossiclorochina continua a essere acceso e a suscitare reazioni contrastanti nella comunità scientifica.

Nella sua pagina Medical Facts, il 22 ottobre Burioni si rivolge a Matteo Salvini, il quale suggeriva all’AIFA di riattivare il protocollo domiciliare con tale farmaco.

Burioni contro l’idrossiclorochina

Segnalo all’On. Salvini che le evidenze scientifiche sono concordi nel dimostrare la NON EFFICACIA della idrossiclorochina nella cura di COVID-19“.

Il senatore della Lega Armando Siri ha risposto con un commento. “Ci sono evidenze cliniche che le può confermare anche il Dottor Luigi Cavanna, Direttore della ASL di Piacenza, che dimostrano il contrario di ciò che Lei sostiene. Ovvero l’utilizzo di Idrossiclorichina in fase precoce della malattia produce guarigione nel 99,9% dei casi“.

Siri prosegue: “Esiste proprio uno studio a Sua firma (assieme a quella del Dottor Clementi dell’Istituto San Raffaele di Milano) in cui si sostiene proprio il contrario“.

Il giorno dopo, Burioni risponde al senatore facendo alcune precisazioni: lo studio in questione dimostrava l’efficacia in vitro, ossia in esperimenti di laboratorio.

Nonostante queste evidenze IN VITRO fossero molto incoraggianti, purtroppo le sperimentazioni cliniche – successive alla pubblicazione di questo lavoro – hanno dimostrato non solo che la idrossiclorochina non è efficace, ma che è addirittura pericolosa. Per cui allo stato delle conoscenze (che può sempre mutare) prescrivere idrossiclorochina sarebbe del tutto inaccettabile”.

E conclude: “Se il Dott. Cavanna, che dirige l’ASL di Piacenza, ha dati completamente opposti a quelli finora pubblicati estesamente nel New England Journal of Medicine, lo inviti a sottoporli con urgenza alla revisione della comunità medica in modo che possano essere condivisi con gli altri medici, in grado di giudicarli, e non con gli utenti Facebook“.

La risposta del dottor Cavanna non si è fatta attendere: il primario di oncoematologia ha replicato dalle pagine di Piacenza sera.

Spiega che ha visitato domiciliarmente, ha effettuato analisi ematiche e tamponi, ha fatto fare ecografie e tutto ciò che ha ritenuto necessario per i suoi pazienti.

Il dottor Cavanna risponde al virologo: “Funziona e uscirà la nostra ricerca su Pubmed. Ma viene boicottata

“Con questo modello ho curato personalmente a casa oltre 300 malati, dei quali il 30 per cento con con forme severe e un altro 30 per cento con forme moderate. Nessun morto a 30 e a 60 giorni, ricoverati meno del 5 per cento”.

E prosegue: “Sono autore di 4 pubblicazioni su Covid, 3 di tipo organizzativo, 1 clinica di piccola casistica di malati con cancro e Covid in cui la cura idrossiclorochina based è efficace. È in corso di stampa un altro lavoro sempre di malati Covid e tumore, con una casistica più ampia e con dimostrazione di efficacia del farmaco”.

Inoltre sottolinea come i report sull’efficacia si stiano moltiplicando sia in Italia (3.400 pazienti) che in Belgio (8.000 pazienti): “Questi sono uomini e donne, non sono esperimenti in vitro”.

Lancia poi un frecciata contro le riviste scientifiche, riprendendo ciò che ha detto il prof. Antonio Cassone, già direttore di malattie infettive dell’ISS.

“Sono riluttanti a pubblicare ricerche a favore di idrossiclorochina, mentre pubblicano rapidamente report anche di scarso rilievo se sono contro. Ho visto persone rinascere dopo la cura, non mi posso allineare con la cultura dominante che la vuole affossare”.

Conclude: “Come sempre sarà il tempo il miglior giudice, intanto una riflessione finale. L’idrossiclorochina ha due grandi difetti: costa molto poco, con 4-6 euro si curano 2 persone, e poi piace a Trump, ma i medici devono adoperarsi per il bene dei malati, senza mode e senza salire su effimeri carri dei vincitori di turno. Appena esce su pubmed la nostra ricerca già accettata, sarà mia premura diffonderla”. Foto Cavanna: YouTube – Foto Burioni: YouTube