Angelo Bonelli, coordinatore nazionale dei Verdi, lancia una denuncia sull’Ilva dal suo profilo Facebook: “600 bambini nati malformati a Taranto non fanno notizia”.
Nei giorni scorsi il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha accolto la richiesta di riesame dell’Autorizzazione integrata ambientale dell’ex Ilva portata avanti dal sindaco di Taranto Rinaldo Melucci.
L’istanza presentata da Melucci ha come riferimento l’aggiornamento dello studio Sentieri che esamina le correlazioni tra inquinamento, residenza, malattia e rischio mortalità.
I risultati che emergono dallo studio indicano che “in età pediatrica giovanile si osserva un numero di casi di tumore in eccesso rispetto all’atteso”.
Inoltre “in riferimento ai nati da madri residenti nel periodo 2002-2015, sono stati osservati 600 casi con malformazione congenita con una prevalenza superiore all’atteso calcolato su base regionale”.
Sulla questione è intervenuta anche il ministro della Salute Giulia Grillo: “I cittadini di Taranto non devono più sentirsi soli o, peggio ancora, abbandonati”.
Rassicura che “stanno lavorando per arrivare al 24 giugno con le modifiche al decreto sulla valutazione del danno ambientale alla salute con elementi di elevata valutazione predittiva.”
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Ilva: la denuncia di Bonelli su Facebook
Bonelli nella sua denuncia social incalza affermando che, come già accaduto nel 2012, anche questa volta non sono stati resi pubblici i dati dell’indagine epidemiologica.
Scrive nel suo post: “Il governo nazionale ha deciso di non presentare nel mese di maggio scorso l’indagine epidemiologica, rinviando la presentazione al mese di luglio ovvero dopo le elezioni europee”.
Accusa inoltre il Movimento 5 Stelle di agire esattamente come il governo Monti, dove il ministro Clini attese sei mesi prima di presentare l’indagine.
Continua: “Da uno stralcio dell’indagine epidemiologica si legge che a Taranto si continua a morire e i rischi di morte legati all’inquinamento sono aumentati nonostante le rassicurazioni del governo che tutto va bene e le accuse di allarmismo fatte contro gli ambientalisti.”
Si domanda perché non rendere pubblica la notizia dei 600 bambini nati malformati visto che è un dato di un rapporto presentato nel 2018.
Dura è la reazione sulla vicenda da parte del consigliere regionale Gianni Liviano che chiede verifiche sui dati e avvisa che, se non fossero verificabili, sporgerà denuncia contro ignoti per procurato allarme alla città.
Ma dichiara anche che “Basterebbe un bambino nato deforme a causa dell’Ilva. Uno solo non 600” e aggiunge che “se fosse vero andrò ad incatenarmi vicino all’Ilva per chiederne la chiusura”.
Non tarda ad arrivare la risposta di Annamaria Moschetti, noto pediatra e attivista, che tramite Facebook risponde al consigliere:
“Ancora deve informarsi se sia vero il dato dell’eccesso di malformazioni segnalato dall’aggiornamento dello studio Sentieri. Il dato si trova sulla VDS del 2018 compilata anche dalla Asl. Ora i dati li mando io e se è una persona seria lo voglio vedere incatenato ai cancelli dell’Ilva”.