Inchiesta Open: perquisizioni in undici città italiane. La Procura di Firenze sta indagando sull’associazione che finanziava la Leopolda.
La Procura di Firenze ha fatto partire una serie di perquisizioni che riguardano l’inchiesta sull’associazione Open che finanziava l’attività politica di Matteo Renzi.
Tra gli indagati risultano: Alberto Bianchi e Marco Carrari. Il primo è presidente dell’associazione Open, mentre il secondo, oltre ad essere amico personale di Renzi, è membro del Cda della stessa associazione.
Perquisizioni che hanno evidentemente scosso il leader di Italia Viva che, in un lungo post Facebook pubblicato poco più di due ore fa, ha voluto dire la sua.
Inchiesta Open: l’attacco di Renzi alla magistratura
“Perquisire a casa e in azienda, all’alba, persone non indagate che hanno dato lecitamente contributi alla fondazione Open è un atto senza precedenti nella storia del finanziamento alla politica. I finanziamenti alla fondazione sono tutti regolarmente tracciati: trasparenza totale!”.
“Due giudici fiorentini decidono che Open non è una fondazione ma un partito – continua l’ex segretario del Pd – E quindi cambiano le regole in modo retroattivo. Aprendo indagini per finanziamento illecito ai partiti! Ma come? Se era una fondazione, come può essere finanziamento illecito a un partito?”.
Renzi ha chiesto chi è oggi a decidere cos’è un partito “La politica o la magistratura?”. Per il parlamentare di IV “su questo punto si gioca una sfida decisiva per la democrazia italiana”.
Poi ha avvertito: “Chiameremo in causa tutti i livelli istituzionali per sapere se i partiti sono quelli previsti dall’articolo 49 della Costituzione o quelli decisi da due magistrati fiorentini”.
Infine, ha raccomandato tutte le aziende di non finanziare Italia Viva “se non vogliono rischiare”. E ha concluso: “Possiamo raccogliere solo microdonazioni di cittadini che non accettano questa gara al massacro contro di noi. E che stanno contribuendo in queste ore, dimostrandoci solidarietà e affetto”.
Secondo quanto ha riportato da ilpost, i magistrati accusano Open di aver agito come una sorta di «articolazione» del PD (o almeno di una sua parte).
Matteo Renzi al momento non risulta indagato mentre sia l’avvocato Bianchi, che l’amico Carrai, hanno detto di attendere con serenità l’esito delle indagini perché convinti di non aver commesso alcun reato.