Sembrerebbe che incontrare le sardine sia diventata una priorità di questo governo. In poco più di due mesi dalla nascita del movimento, alcuni di loro sono riusciti a sedersi intorno ai tavoli del potere, passando dalle piazze ai palazzi.
Nate in Emilia Romagna contro Salvini, le sardine sono state determinanti per la vittoria di Bonaccini (Pd). Possiamo dirlo con certezza: hanno fatto da stampella al Partito Democratico ma, da allora, di proposte concrete nemmeno l’ombra.
Eppure una loro delegazione è stata ricevuta dal Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia. E a breve, dicono i portavoce dei pesciolini, ci sarà anche un incontro con il presidente del Consiglio Conte.
Ora, a parte richiamare il governo sui decreti sicurezza, le sardine non hanno mai messo in discussione il lavoro dell’attuale esecutivo e forse, questo palesato sostegno, andava in qualche modo premiato.
Incontrare le sardine è davvero importante?
Ma le sardine chi rappresentano? Certamente una parte del Paese ma di che numeri stiamo parlando? L’unica cosa di cui siamo certi è l’appartenenza ideologica: di sinistra, antifascista, buonista e arcobaleno. Nulla di nuovo sotto al mare.
Il governo si preoccupa di ascoltare quelli che lo sostengono mentre ci saranno certamente categorie che aspettano da mesi di poter incontrare un ministro o un sottosegretario per avanzare proposte e risolvere problemi. I primi si presentano senza proposte mentre i secondi ne avranno presumibilmente più di una.
In un Paese normale a chi si dovrebbe dare la priorità? Perché va bene ascoltare tutti ma occorre che chi è al governo si renda conto che la situazione del nostro Paese non ci permette di perdere tempo.
Accecati dall’odio contro Salvini, governo e sardine non si rendono conto che le imprese chiudono, i pensionati non arrivano alla metà del mese e i più poveri si lasciano morire perché non hanno i soldi per potersi curare.
Sarà un problema del governo? Macché, tempo per mettersi in ascolto di artigiani, malati e pensionati il governo non ne ha. In compenso aprono i salotti alle sardine che, di fatto, sono militanti del Partito Democratico. – Foto: Facebook