Orfini su Conte: “Lo rispetto, ma ho un’idea politica diversa […]. Conte è un punto di riferimento per un trasformista, non per i progressisti”.
Italia Viva scende in piazza al fianco degli avvocati contro la riforma del ministro Bonafede; quest’ultimo, secondo un retroscena della Stampa, minaccia le dimissioni in caso di rinvio.
Giachetti, di Italia Viva, annuncia la sua battaglia contro il taglio dei parlamentari, voluto dal governo di cui è alleato. Per il deputato Pd, Andrea Orlando, dopo la vittoria in Emilia Romagna “è giusto che si usi il risultato per modificare l’asse politico del governo su molte questioni”.
Lo stesso Orlando, dopo aver punzecchiato i Cinque stelle, si scontra con l’ex compagno di partito, Luigi Marattin, ora confluito in Italia Viva, sulla prescrizione.
E c’è chi, come il deputato Matteo Orfini, critica spesso la scelta del suo partito di formare un governo con il Movimento cinque stelle. Insomma: questo esecutivo non trova pace!
Da mesi Orfini chiede la cancellazione dei decreti sicurezza e combatte – quasi in solitaria – la battaglia sullo ius soli. Di pochi giorni fa l’ennesima “ramanzina” al partito per le annunciate, e mai realizzate, modifiche al memorandum Italia-Libia.
Il deputato dem appare come una persona quasi costretta a convivere in un ambiente ostile. La conferma arriva proprio in un’intervista rilasciata al circolo Pd di Monteverde, a Roma.
Quando gli viene chiesto cosa pensasse del fatto che il suo segretario, Nicola Zingaretti, per la seconda volta ha parlato di Conte come punto di riferimento dei progressisti e del centrosinistra, proprio non ce la fa, e sbotta.
Orfini su Conte: “Un trasformista”
“Nella vita i punti di riferimento stanno fermi […] se tu ti orienti su un punto di riferimento che si muove, ti perdi. Per l’idea della politica che ho io, uno che fa il presidente del Consiglio insieme a Salvini, con il quale presenta gli abominevoli decreti sicurezza, facendosi le foto con il cartellino in mano, come due scemi…”.
Ma dargli dello scemo non basta, la frase continua: “…e poi diventa un punto di riferimento per tutti i progressisti e fa il governo con noi […] io lo rispetto, ma ho un’idea politica diversa e un punto di riferimento non può essere un trasformista. Conte è un punto di riferimento per un trasformista, non per i progressisti”.
Una risposta che non ha suscitato nessuna reazione all’interno del governo e che, con ogni probabilità, non troverete in nessun quotidiano nazionale.
Eppure le parole offensive nei riguardi del presidente del Consiglio Conte, che potete ascoltare in questo video, non sono state pronunciate da un rappresentante dell’opposizione, ma da un membro della maggioranza. Tutto normale?