Dopo l’ispezione del parlamentare Ivan Scalfarotto nel carcere Regina Coeli scoppia la polemica, anche in casa PD.
Ivan Scalfarotto ha voluto fare un’ispezione nel carcere Regina Coeli per sincerarsi delle condizioni dei due americani accusati dell’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega.
La scelta ha scatenato non poche polemiche. Scontate quelle del Ministro dell’Interno Salvini, meno quelle giunte da una parte consistente del suo stesso partito.
A “sbottare” è soprattutto Carlo Calenda che in tweet scrive: “È il caldo. Spero che sia il caldo. Perché tra Gozi ieri e Scalfarotto oggi vi giuro che stiamo raggiungendo vette di stupidità mai prima conquistate nella politica contemporanea”.
È il caldo. Spero che sia il caldo. Perché tra Gozi ieri e Scalfarotto oggi vi giuro che stiamo raggiungendo vette di stupidità mai prima conquistate nella politica contemporanea. https://t.co/9U9Rpr06ag
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) August 1, 2019
Ivan Scalfarotto risponde alle critiche attraverso un’intervista al quotidiano La Stampa e rincarando la dose in un post Facebook.
“…è previsto dalle nostre leggi che i rappresentanti del popolo verifichino le condizioni in cui lo Stato tratta anche i criminali più efferati”, scrive Scalfarotto.
Dopo alcune critiche al governo aggiunge: “Penso che chi fa politica, se ci crede davvero, debba testimoniare i propri valori anche quando – anzi soprattutto quando – quei valori sono impopolari”.
Poi specifica che si tratta di una “posizione personale” e non “del Partito Democratico o del gruppo PD alla Camera”.
L’auspicio di Ivan Scalfarotto
L’auspicio di Scalfarotto è che “la comunità voglia restare presidio inossidabile e saldissimo di questi valori, senza cedimenti, anche in questi tempi così bui e complicati”.
Scrive di essere andato Regina Coeli non per “visitare” qualcuno ma “per verificare che la Repubblica Italiana sia ancora quella che sta scritta nella Costituzione”.
Definisce il suo gesto politico e non una “visita”. Tiene anche a rispondere a chi gli ha chiesto se fosse andato a trovare la vedova del carabiniere.
“La risposta è che no, non l’ho fatto, per discrezione e rispetto. Perché non penso che tutti i politici di ogni ordine e grado debbano sempre dire una parola su tutto o imporre la propria presenza in ogni caso – il più delle volte un silenzio composto è più rispettoso e vero di mille parole di circostanza”.
E conclude: “Certo non perché non vorrei poter portar loro la mia solidarietà, la mia costernazione e la mia profonda gratitudine per il servizio che Mario ha reso al Paese”.
https://www.facebook.com/scalfarotto/posts/10157502417716532?__tn__=K-R
I commenti non tardano ad arrivare e tra questi, coloro che continuano a pensare che Ivan Scalfarotto abbia fatto una scelta sbagliata.
Nel Partito Democratico sono in molti a non condividere l’ispezione di Scalfarotto, anche tra i militanti. Ma la maggioranza sembrerebbe aver apprezzato il gesto.
Tra i parlamentari schierati apertamente dalla parte di Scalfarotto, Matteo Orfini, che in lungo post Facebook prende le difese del collega di partito.
https://www.facebook.com/orfinimatteo/posts/2116739728453506?__xts__[0]=68.ARBgr_CUFahGdcMXHTah_tOUfgHApeHDpRJjSKOMjdOn5qY-Y-PqavsKVIo9dJyFOXKCJg4N6sGkr1WBVhUBkEhYgYThehKBKC_WEpug2DFOudo1F5n6ZWEdF51AZdUOxVTFmUzMMnm9zcWCrEineQj-hsqs6JXOMF2xicbUknwQ0ybpdUbawy_NJlY1j5kKP75oCCYMwC-NEJMqDEv2Px13pLp4_h5q2qCl3X-ccbcpEBM_eVlARt-DycvOpl7FXvIQbVzcpqWUowr3xyatN_C_0dHk88syjQxrfWiIlogIIKPebG0it27a8tuM3KDwJhHPk8mQggtraHvJq-1dHg&__tn__=-R