Gli italiani vaccinati con Johnson & Johnson hanno gli anticorpi bassi dopo appena due mesi dalla somministrazione. Saranno i primi a fare il richiamo.
“I sei mesi della durata del Green pass si basano sull’evidenza scientifica” dichiarava a giugno Walter Ricciardi. “Oggi siamo sicuri che questo è il periodo di protezione dopo la vaccinazione o un’eventuale infezione naturalmente acquisita”.
Ora gli italiani dovranno fare anche la terza dose. “Verosimilmente la terza dose sarà necessaria per tutti” ha detto il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri.
Ad avere la precedenza saranno i vaccinati con J&J. Secondo Walter Ricciardi avrebbero un’immunità un po’ più labile di quella conferita da altri vaccini.
Doppia dose anche per i vaccinati Johnson & Johnson
“Il richiamo va fatto a due mesi dall’unica dose – ha detto in un’intervista rilasciata a l’Aria che tira – perché J&J è monodose. Questa è un’evidenza scientifica degli ultimi giorni che è maturata dalla FDA e dall’EMA”.
Una notizia che avrà sicuramente turbato tutti quelli che avevano scelto questo vaccino, convinti di potersela cavare con una sola dose.
Stamattina sull’argomento è intervenuto anche il medico Pregliasco, secondo il quale non ci sarebbe una precipitazione della copertura ma “una discesa un po’ più veloce rispetto ad altri vaccini”.
A parte la conferma che siamo in una fase ancora sperimentale, c’è da dire che questa notizia aggiunge ulteriori perplessità sulla gestione dell’emergenza.
Se il vaccino Johnson & Johnson copre in maniera efficace solo due mesi, chi si è vaccinato a maggio ha continuato a comportarsi da persona “coperta” senza esserlo.
Considerando che il numero dei vaccinati con J&J è di 1.490.285, vuol dire che, per almeno due mesi, un milione di persone poteva tranquillamente contagiarsi e contagiare senza saperlo. E continuano anche oggi.
Cittadini illusi di poter frequentare qualsiasi ambiente perché muniti di Green Pass. E pensare che ci sono milioni di persone sane che non possono andare a lavoro senza la tessera verde. Foto: YouTube