San Diego, California, USA. Si chiama Saybie ed è nata a sole 23 settimane di gestazione aggiudicandosi il primato di sopravvissuta più piccola del mondo.
La piccola, anzi, la piccolissima è nata a dicembre scorso ma solo ora la sua famiglia ha autorizzato l’ospedale californiano a diffondere l’incredibile storia.
A conferirle il primato di sopravvissuta più piccola al mondo è il Tiniest Baby Registry (Registro dei bambini più piccoli) gestito e curato dall’Università di Iowa.
Infatti alla nascita Saybie pesava solo 245 g, quanto una mela, ed è stata dimessa solo ora in buona salute e con un peso di 2 Kg.
Nata e sopravvissuta a 23 settimane, esultano i pro-life
La madre ha raccontato estasiata in un video il giorno in cui è nata la sua bambina. “Non credevo sarebbe sopravvissuta a sole 23 settimane”.
Alla donna, portata d’urgenza in ospedale, le avevano diagnosticato preeclampsia e pressione sanguigna molto alta. “È stato il giorno più spaventoso della mia vita” ha dichiarato.
Costretta quindi a un parto prematuro, avevano comunicato a lei a suo marito che avrebbero potuto stare solo un’ora con la loro bambina prima del suo decesso.
Poi quell’ora si è trasformata in due ore. Quelle due ore in un giorno. Quel giorno in una settimana fino a raggiungere i 5 mesi in ottima salute.
“Abbiamo visto la sua forza anche quando gli altri membri del team non riuscivano. Lei è un miracolo, questo è sicuro!” ha asserito un’infermiera dell’ospedale.
Esulta quindi il mondo pro-life secondo cui questa storia è una vera e propria testimonianza della legittimità dei divieti di aborto approvati recentemente in diversi Stati americani.
Se infatti i medici possono tranquillamente fornire le cure necessarie ad una creatura di appena 23 settimane per sopravvivere, allora perché consideriamo l’aborto come legale?
Sempre più tremolanti quindi le argomentazioni dei pro-choice secondo i quali con un aborto si elimina solo un grumo di cellule. Saybie è la prova che la scienza è pro-life.