In un’intervista rilasciata a RadioRadio, il senatore Ignazio La Russa ha criticato Giuseppe Conte per aver prima firmato e poi abolito i decreti Salvini sull’immigrazione.
“Il decreto che è stato abolito non si chiama decreto Salvini ma decreto Conte, perché la firma in calce a quel decreto non era di Salvini ma di Conte”.
Sono le parole del senatore Ignazio La Russa (FDI), rilasciate durante un’intervista a Radioradio. Il riferimento è ovviamente ai decreti sicurezza voluti dal precedente governo e aboliti da quello attuale.
Il senatore ha raccontato che il suo partito, pur non essendo all’epoca nel governo giallo-verde, aveva deciso di votare quella proposta che veniva dalla Lega, dal M5s e dal Presidente del Consiglio, perché sembrava ragionevole.
“Un modo per iniziare a far capire che il nostro non è un Paese che chiama a raccolta chiunque voglia venire per poi abbandonarlo nelle periferie”.
In particolare La Russa ha commentato in maniera positiva sia la norma che prevedeva il sequestro delle navi, in condizioni particolari, sia l’accoglienza per coloro che scappavano da una guerra o da una situazioni drammatica.
Il senatore ha fatto notare che il 95% degli immigrati che prova a entrare nel nostro Paese è composto da migranti economici e non da rifugiati.
Questi ingressi dovrebbero essere regolamentati dalla nostra legge ma ormai sono entrati così tanti clandestini che applicarla è diventato impossibile.
La Russa attacca Conte e la sinistra
Per La Russa i decreti sicurezza sembravano un inizio per cominciare a mettere delle regole su come governare l’immigrazione. “Non bloccarla, non impedirla ma governarla”.
Poi la critica alla sinistra, che “preferisce fare finta di essere buonista, farli venire e lasciarli vivere in pessime condizioni”.
“La verità – ha detto sempre La Russa – è che c’è un attacco concentrico contro il centrodestra e segnatamente contro Salvini. La vera motivazione non è solidale ma ideologica, anti centrodestra-Salvini. L’abolizione dei decreti sicurezza è un regalo alle frange estreme della sinistra, a frange estreme di radical chic e a quelle frange non estreme di una sinistra finto perbenista”. Foto: YouTube