Clamorosa esclusione per la Russia da tutte le competizioni a causa della falsificazione dei dati dei controlli antidoping sui propri atleti.
La notizia era ormai nell’aria da tempo. È arrivata la conferma ufficiale: la Wada, l’agenzia mondiale antidoping, ha emesso la sanzione più dura della storia, escludendo la Russia da tutte le competizioni sportive.
Secondo quanto emerso dalle indagini della commissione, migliaia di dati sarebbero stati cancellati o manipolati. Lo schema ricorda quello della Germania Est degli anni ’70, con il doping degli atleti gestito sistematicamente dallo Stato.
A partire dalla preparazione per i Giochi Invernali di Sochi del 2014, gli atleti erano stati sistematicamente dopati. I controlli antidoping effettuati venivano manipolati per nascondere eventuali positività, sostituendo i campioni di urina con alcuni raccolti prima dell’inizio del periodo di somministrazione dei farmaci.
Le conseguenze dell’esclusione per la Russia
Come in una spy story, la sostituzione avveniva di notte in un laboratorio nascosto malamente illuminato e adiacente a quello ufficiale. I campioni di urina incriminati e da sostituire passavano attraverso un buco nel muro. Solo alla fine di quell’edizione dei giochi si sono contati più di 100 campioni sostituiti.
I dodici membri del comitato esecutivo hanno “approvato all’unanimità” l’esclusione, secondo quanto dichiarato dal portavoce della Wada.
Quali sono le conseguenze della sanzione? La Russia non potrà partecipare alle prossime Olimpiadi estive del 2020 in programma a Tokyo e a quelle invernali di Pechino 2022. I membri del comitato hanno infatti raccomandato l’esclusione della bandiera russa dalle competizioni per quattro anni.
Non solo. La Russia sarà esclusa anche dall’organizzazione degli eventi e non potrà neanche candidarsi. Questo potrebbe sconvolgere il piano dell’Europeo di calcio del 2020, in cui alcune partite si sarebbero dovute giocare a San Pietroburgo.
E per gli atleti? Un modo per aggirare la sanzione ci sarebbe. Ad alcuni atleti, presumibilmente quelli che risulterebbero estranei ai fatti, potrebbe essere consentito di gareggiare sotto bandiera “neutrale”. Al momento si calcola che dovrebbero essere circa 150.
La Russia ha ovviamente sempre negato le accuse nonostante diverse indagini, svolte anche da enti indipendenti, abbiano dimostrato la colpevolezza della Rusada (l’agenzia “anti”-doping Russa).
I vertici dell’organizzazione avranno 21 giorni per presentare un ricorso. Solo allora ci sarà la decisione definitiva da parte della Corte internazionale dello sport. – Foto da Wikipedia