Negli ultimi anni internet e il digitale sono sempre diventati più pervasivi nella vita di ognuno di noi. In Italia a gennaio 2022 su una popolazione residente di 59 milioni di persone risultava che ben 50 milioni di persone, corrispondenti all’84%, erano connesse a internet e che oltre 42 milioni di persone – oltre due su tre – avevano anche un profilo su un social network; la media di utilizzo di internet a persona al giorno è di oltre sei ore, ed è naturale vedendo questi numeri immaginare come anche il mondo dell’intrattenimento abbia completamente cambiato paradigma per venire incontro alle esigenze di questo nuovo pubblico completamente assorbito dai propri dispositivi digitali.
Dalla TV allo streaming
Non è una novità la crisi che sta vivendo negli ultimi anni la TV tradizionale: un esempio concreto ci viene dato dalla finale di Sanremo di quest’anno che con 13 milioni di spettatori arriva a fare il 68% di share, un risultato eccezionale ma che se messo a confronto con i dati delle scorse edizioni dimostra un declino generalizzato degli spettatori: l’edizione del 2000 condotta da Fazio faceva più spettatori, ben 15 milioni, ma uno share minore fermandosi al 65%, a dimostrazione di una maggiore partecipazione del pubblico 20 anni fa rispetto a oggi.
Ma dove sono finiti tutti questi spettatori? A godere dell’intrattenimento online, ovviamente. L’intrattenimento online, lo streaming in particolare, ha molti vantaggi rispetto alla tv tradizionale: tende a essere sempre disponibile e fruibile secondo la disponibilità dell’utente, l’offerta è molto più varia e diffusa, non decisa a tavolino dall’emittente durante la predisposizione dei palinsesti e formata da innumerevoli content creator coi quali è possibile alle volte anche instaurare veri e propri rapporti in maniera semplice e diretta.
A farla da padrone nel mondo dello streaming sono in particolare due piattaforme: YouTube e Twitch, rispettivamente di proprietà di Google e di Amazon; YouTube è il vero precursore del settore, ancora oggi si fa riconoscere per l’eterogeneità delle produzioni che si possono trovare al suo interno ma anche per la vasta offerta culturale, prestandosi in particolare modo per tutto quel mondo che desidera fare divulgazione sociale, scientifica o culturale.
Twitch invece è il re del live streaming, nato come una piattaforma per videogiocatori negli anni si è evoluto cominciando a ospitare sui suoi canali anche show di puro intrattenimento o addirittura di approfondimento politico funzionando a meraviglia, come dimostra il programma “La Miniera” di Ivan Grieco che riuscendo settimanalmente a coinvolgere anche politici di primo piano su scala nazionale da tempo ormai fa vera concorrenza ai vari talk show presenti sulle tv generalista.
Il gioco online
Quando parliamo di intrattenimento online non ci limitiamo solo a quello passivo ma anche a quello attivo, tra questi uno dei sistemi con più slancio e successo è sicuramente quello dei giochi online casinò, che riproducendo fedelmente tutta l’offerta di un casinò “analogico” sono in grado di dare agli appassionati un’esperienza completa anche stando comodamente seduti sul proprio divano di casa, andandosi a inserire in un trend globale che vede le persone sempre più attive in attività videoludiche online; il 39% degli italiani è infatti in possesso di una console ed è difficile immaginare che la percentuale di quelli che la utilizzano per giocare online siano un numero molto inferiore. Ormai tutte le grandi case di produzione di console offrono servizi internet sia per acquistare copie non fisiche dei videogiochi – legandoli ad account dei player – sia per permettergli di giocare online con giocatori di tutto il mondo, consapevoli delle mutate esigente dei fruitori dei loro prodotti.
I social network
Anche i social network hanno avuto un’evoluzione che ha seguito questa voglia di intrattenimento fuori dai canali convenzionali da parte del pubblico: siamo passati dal social più diffuso – nonostante le turbolenze finanziare degli ultimi anni – Facebook con una interfaccia dedicata soprattutto alla comunicazione e alla discussione a Instagram in cui farla da padrone è la visualità delle foto che ci vengono postate all’interno mettendo in secondo piano la scrittura arrivando infine a TikTok dove ad emergere è un certo intrattenimento di tipo cinestetico in cui video di balletti buffi possono arrivare a ricevere milioni di visualizzazioni in pochissime ore dalla loro pubblicazione con un orientamento alla viralità ancora più estremo rispetto ai suoi predecessori.