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HomeItaliaLorena Quaranta uccisa dal convivente: colpa anche delle restrizioni?

Lorena Quaranta uccisa dal convivente: colpa anche delle restrizioni?

Una giovane ragazza di 27 anni, Lorena Quaranta, è stata uccisa dal suo compagno di un anno più grande. L’ennesimo femminicidio al margine di una lite. 

Stamattina a Furci Siculo, un paese del messinese, una giovane ragazza è stata strangolata dal suo compagno.

I due, secondo quanto riportato da un articolo pubblicato sul sito del Messaggero, avrebbero avuto una lite culminata con il gesto folle del ragazzo, Antonio Di Pace, studente in medicina e originario di Vibo Valentia.

Dopo aver ucciso la sua fidanzata e chiamato i carabinieri per autodenunciarsi, ha provato a togliersi la vita tagliandosi le vene. Il ragazzo è stato soccorso e non è in pericolo di vita.

Chi era Lorena Quaranta

La vittima si chiamava Lorena Quaranta, studentessa di 27 anni al sesto anno di Medicina. Studiava presso l’Università di Messina ma era originaria di Favara, in provincia di Agrigento.

Un femminicio, l’ennesimo, che arriva nonostante l’emergenza o, forse, causato in parte proprio da quelle restrizioni che non consentono di potersi separare anche qualche minuto, per riflettere, per calmarsi.

Dalle foto dei rispettivi profili Facebook sembravano una coppia come tante, affiatata, innamorata. Difficile capire cosa possa essere scattato nella testa del giovane Di Pace, di un anno più grande di lei, al punto tale da riuscire a strangolarla.

Spetterà alla Procura di Messina, che ha aperto una inchiesta coordinata dal Procuratore Maurizio de Lucia, stabilire cosa sia realmente successo e il perché quella brutale reazione.

“Ora più che mai bisogna dimostrare Responsabilità e amore per la VITA. – Scriveva Lorena l’undici marzo nella suo profilo Facebook – Abbiate Rispetto di voi stessi ,delle vostre Famiglie e del vostro Paese.

E ricordatevi di coloro che sono quotidianamente in Corsia per curare i nostri malati. Rimaniamo uniti. Ognuno nella propria casa. Evitiamo che il prossimo malato possa essere un nostro caro o noi stessi”.

La piccola comunità di Furci Siculo è sconvolta. “Stamattina ci siamo svegliati con la notizia di questa tragedia. Siamo sconvolti. Chi si macchia di simili gesti deve marcire in galera” ha detto il sindaco Matteo Francilia.