Lorenzo Mori è un ragazzo come tanti della sua età: ha 17 anni, frequenta il liceo Fracastoro e ogni mattina prende il motorino per andare a scuola.
È il 20 dicembre del 2018 quando accade qualcosa di terribile: mentre percorre la strada per raggiungere l’istituto, viene travolto da una Mercedes in via Damosto.
Lorenzo cade a terra battendo la testa, indossa il casco ma l’impatto è troppo violento e riporta gravi danni cerebrali e respiratori: entra in coma.
I medici lo danno per spacciato. Lorenzo è in stato vegetativo e con ogni probabilità il suo stato di coma potrebbe durare anni, anche tutta la vita.
Lorenzo Mori e le pratiche per l’espianto
In casa Mori vivono il dramma nonostante l’affetto di amici e familiari; discutono su quale comportamento assumere rispetto alla situazione, poi la decisione: donare gli organi.
Iniziano le pratiche ma Lorenzo è troppo forte per mollare e così, all’improvviso, si sveglia! I danni neurologici spariscono, parla, muove le sue gambe, riprende la sua vita a un soffio dall’espianto.
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Per la madre è un vero e proprio miracolo; per i medici no, semplicemente, da un punto di vista scientifico, può succedere. E allora perché non aspettare? Anche tutta una vita se necessario.
Lorenzo ha compiuto 18 anni il 2 gennaio in un letto del reparto di Rianimazione dell’ospedale Borgo Trento e adesso è tornato a scuola.
Ha ripreso la sua vita di sempre anche grazie all’amore dei familiari e dei tantissimi amici, quelli che per giorni hanno fatto la spola tra casa e ospedale.
Volevano stargli vicino, per una carezza, per una parola: momenti di amore puro che superano ogni barriera, anche quella di uno stato vegetativo. La rinascita di Lorenzo, forse, deriva proprio da questo amore. Non perdiamo mai la speranza.