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Malattia di Lyme: ecco dove e quando si rischia di più in Italia

La malattia di Lyme o Borreliosi è un’infezione trasmessa dalle zecche i cui sintomi sono insidiosi perché poco riconoscibili. Qual è il rischio in Italia?

Una patologia di cui non si sente parlare molto ma che dovremmo conoscere visto come si sta diffondendo negli ultimi anni.

La malattia di Lyme è un’infezione di origine batterica provocata dal batterio Borrelia e trasmessa all’uomo per mezzo della zecca dei boschi (Ixodes ricinus).

Non è semplice diagnosticare la patologia se non si nota il morso del parassita perché inizialmente i sintomi sono molto vaghi: mal di testa, stanchezza, febbre, malessere generale.

Chi viene infettato dal batterio Borrelia presenta un eritema migrante caratteristico, una macchia rossa che si espande molto lentamente e quindi non sempre riconoscibile in tempi brevi.

Se la malattia di Lyme è diagnosticata nella fase iniziale, è sufficiente assumere una terapia antibiotica specifica per guarire.

Le cose si complicano nel caso la patologia non sia stata riconosciuta. Se cronicizzata può portare a complicazioni a carico del sistema nervoso centrale e periferico, della cute e delle articolazioni.

In questo caso la terapia antibiotica non sarà più efficace come nella fase iniziale ma può fornire comunque buoni risultati.

Malattia di Lyme: dove si contrae in Italia, quando e come prevenire

La zecca dei boschi è un parassita che vive nei climi temperati. È diffusa in tutta Italia e si trova soprattutto nei boschi e nel sottobosco. Il periodo in cui torna a popolare il suo habitat è quello primaverile ed estivo.

Dai dati forniti dall’Istituto superiore di Sanità, le regioni maggiormente colpite da casi di malattia di Lyme sono il Friuli Venezia Giulia, la Liguria, il Veneto, l’Emilia Romagna e il Trentino Alto Adige. Nelle regioni centro meridionali e nelle isole le segnalazioni sono sporadiche.

Nel caso in cui vi capiti di poter frequentare luoghi dove potrebbe essere presente la zecca dei boschi, ci sono semplici accorgimenti da seguire.

L’Istituto superiore della Sanità consiglia di indossare abiti di colore chiaro, coprire le estremità (soprattutto quelle inferiori), evitare di toccare l’erba, utilizzare dei repellenti e trattare gli animali domestici con sostanze acaro repellenti.

Una volta rientrati dall’escursione occorre effettuare un attento esame visivo dei propri indumenti, ispezionare il corpo con un esame visivo e tattile della cute, spazzolare e lavare tutti gli oggetti. Foto: Wikipedia