Mamme disperate contro il Dpcm: senza lavoro, senza soldi e private anche della dignità; rimane solo la preoccupazione per i figli.
Molti esperti avevano messo in guardia i governi già a marzo: le vittime dell’emergenza economica avrebbero superato quelle sanitarie.
Oggi aumentano ogni giorno il numero delle piazze in rivolta contro i provvedimenti che arrivano da Palazzo Chigi.
Tra le proteste e le grida di aiuto abbiamo trovato le testimonianze di due mamme disperate che hanno manifestato il dolore per l’incertezza del futuro.
Da Bologna a Bari lo stesso grido di due mamme disperate
Una giovane madre è stata filmata durante la manifestazione contro il Dpcm che si è svolta a Bologna negli scorsi giorni.
Ha urlato fino a perdere la voce per la disperazione. «Cosa compro io da mangiare a mio figlio? Non ho soldi. Mi avete tolto il lavoro, è da gennaio che sono a casa. Ho un bambino di tre anni, cosa gli compro da mangiare? Le bollette arrivano a casa ma la cassa integrazione no. Ci avete distrutto».
La donna è scoppiata a piangere e uno dei ragazzi col megafono ha commentato: «Senza dignità, è così che si va a finire».
La mamma ha aggiunto tra le lacrime: «Ci avete ammazzato di fame, non abbiamo soldi nemmeno per pagare da mangiare».
Quello ascoltato a Bologna è solo uno dei tanti sfoghi di mamme che non sanno cosa sarà dei loro figli.
Una ristoratrice di Bari ha raccontato a Il quotidiano italiano: «Devo chiudere, ho fatto 45.000 euro di debiti. Con mio figlio adesso come faccio? Va in mezzo alla strada con questi quattro brutti mafiosi? Questo devo dirgli?»
«Ho perso pure la dignità. Non sono riuscita a pagare nemmeno gli operai e anche loro sono padri di famiglia. Siamo rassegnati a chiudere, non ho più la forza nemmeno di alzare la serranda».