Profughi sulla Mare Jonio, lo sfogo di Matteo Orfini contro il suo partito: “perché non esigiamo che sbarchino subito? Perché non la poniamo come condizione per andare avanti nel confronto?”.
In un post Facebook di pochi giorni fa, il deputato del Partito Democratico, Matteo Orfini, pubblicava il suo disappunto sulla gestione dei profughi a bordo della ONG Eleonore, accusando il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, di tacere.
Ecco cosa scriveva: “Mentre anche oggi si contano decine di morti nel Mediterraneo, Salvini chiude i porti a chi ha salvato 101 esseri umani. Elisabetta Trenta e Toninelli sottoscrivono il provvedimento, mentre Conte tace”.
Da sempre in prima linea sulla questione immigrazione, Orfini non riesce proprio a trattenersi e, coerente con quanto sostenuto in passato, non solo si lamenta di non vedere discontinuità da parte del Movimento Cinque Stelle e del Presidente del Consiglio, ma se la prende anche con il suo stesso partito.
Mare Jonio: lo sfogo di Orfini contro il suo partito
In un post pubblicato su Facebook scrive: “Senza polemica, davvero. Però non capisco. Per giorni ho sperato in un atto di discontinuità da Conte, ma i profughi sono ancora sulla Mare Jonio. Nonostante tutti dicano che debbano scendere. Ma niente”.
Accusa entrambe le parti di occuparsi di incarichi e programmi tralasciando lo sbarco dei profughi “discutiamo, trattiamo, litighiamo su quanti vicepremier ci debbano essere e su che programma debba avere il nuovo governo”.
Poi il riferimento esplicito al suo partito: “E allora la domanda a questo punto la faccio al mio partito, a quelli che stanno trattando. A Zingaretti, a Delrio, a Marcucci: perché non esigiamo che sbarchino subito? Perché non la poniamo come condizione per andare avanti nel confronto?”.
E conclude: “O davvero possiamo continuare come se niente fosse? Come se quelle persone meritassero solo un tweet di circostanza e nulla più?”. – Foto Repubblica