La margherita è una delle piante più comuni. Chi non conosce il fiore del m’ama o non m’ama? Passione anche di tutti i bambini che raccolgono piccoli mazzolini da regalare.
Fa parte della famiglia delle Asteraceae e ce ne sono di svariati tipi; quelli più facili da trovare sono: Bellis perennis (detta anche pratolina) e Leucahthemum vulgare (o margherita dei prati).
Entrambe le margherite sono commestibili, hanno ottime proprietà officinali e adesso possiamo ammirarle nei prati e nei parchi.
Margherita pratolina (Bellis Perennis). Diffusa in tutta Europa, la pianta cresce nei prati e difficilmente supera i 5 cm di altezza. È una pianta perenne a ciclo annuale e la fioritura è continua (con un piccolo periodo estivo di stasi).
Il nome inglese nasconde una particolarità: la parola “daisy” infatti deriva da day’s eye, occhio del giorno. Questo nome è ispirato all’abitudine di questo fiore di aprirsi ogni giorno al sorgere del sole per poi chiudersi al calare della notte.
Margherita dei campi (Leucahthemum vulgare). Molto comune nella penisola italiana, arriva ad avere altezze da 30 cm fino a 100 cm.
Si presenta con fiori medi tubulosi dalle ligule bianche su steli verdi lunghi e scuri con poche foglie e la fioritura avviene da marzo a settembre (ottobre se il clima lo permette).
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Proprietà curative della margherita e usi in cucina
Le proprietà della margherita sono molteplici: antinfiammatoria, rilassante, calmante, lassativa (la resina vegetale), antispasmodica, vulneraria; grazie alla proprietà emolliente, è utile anche contro ulcere della bocca e problemi alle gengive e alla gola.
I fiori e le foglie possono essere usate in infuso contro l’insonnia e specialmente nel caso di Bellis Perennis la tisana fatta con i suoi capolini aiutano a eliminare le tossine. Aiutano a rimarginare le ferite e se pestate e applicate sulla pelle possono risolvere eruzioni, arrossamenti e foruncoli.
Invece, se fatte macerare, formano un olio molto usato in cosmesi con proprietà rassodanti e tonificanti, specialmente se applicato nelle zone del seno, dell’addome, del collo e delle cosce.
In cucina. Della pratolina si mangiano sia la rosetta basale che i fiori che hanno un sapore mielato e amaro. Possono essere usati sia in insalate che come decorazioni di zuppe. Della margherita di campo invece sono commestibili le tenere foglie in insalata.