I medici americani di America’s Frontline Doctors hanno parlato in conferenza stampa di mascherine, test pcr, idrossiclorochina e disinformazione.
Non è la prima volta che questi dottori si espongono. A luglio avevano tenuto un primo discorso censurato in pochissimo tempo su tutte le piattaforme. In otto ore, solo su Facebook, aveva realizzato 17 milioni di visualizzazioni.
Ma i medici americani non si sono fermati. Hanno creato un sito che raccoglie tutto il materiale utile alla popolazione per comprendere la realtà dell’emergenza.
Conferenza dei medici americani a Washington DC
Il 17 ottobre hanno parlato da Washington DC. Il video è stato tradotto e doppiato da Byoblu. Il primo dei dottori a parlare ha inquadrato subito il punto: «Questa è una finzione della scienza. Qualunque medico vi dica una cosa diversa è ipocrita. Non ci troviamo di fronte a una pandemia».
Il nuovo coronavirus mostrerebbe un andamento del tutto simile a quello di altri virus e quindi non causerà più tutti quei morti della fase iniziale.
Secondo il medico i tanti test PCR servono solo a mantenere un clima di paura perché la maggior parte darebbe dei falsi positivi. «Ci sono molti casi ma quasi nessuno sta morendo. Eppure stanno di nuovo instaurando dei lockdown».
Un’altra dottoressa ha parlato delle mascherine. «Finora nessun esperto aveva mai parlato delle mascherine come mezzo di protezione dai virus. Nessuna mascherina può fermarli, neanche le più tecnologicamente avanzate, è una falsità che vogliono farci credere. Le mascherine tengono sotto controllo te, non i virus».
Poi è intervenuto un medico giurista. «Sto notando qualcosa di molto strano nella gestione di questa “pandemia”. Stiamo vedendo una medicina fatta al contrario con quest’idea che non ci sia bisogno di diagnosi e trattamenti».
Ha chiesto che la medicina torni in mano ai medici e non sia più sotto il controllo delle multinazionali e delle istituzioni.
America’s Frontline Doctors e idrossiclorochina
Uno dei medici americani ha affrontato il tema dei bambini perché i dati sugli under 20 sono chiari. Sul sito del CDC è riportato che il tasso di sopravvivenza dopo aver contratto la Covid è del 99,997%.
«Ogni morte è una tragedia ma, guardando la cosa in prospettiva, un bambino rischia più di morire d’incidente stradale che di Covid».
Un altro dottore ha citato la sua clinica nella quale hanno trattato più di 20.000 pazienti affetti da Covid. I malati avevano da undici mesi a novant’anni; alcuni avevano malattie pregresse e infiammazioni in corso. Eppure non hanno avuto alcun decesso.
«Non potevamo rimanere inermi, facendo morire le persone senza fare niente. Anche quando ci hanno detto di smettere, non abbiamo obbedito. Non dobbiamo permettere alla paura di impossessarsi della nostra libertà».
Tra i medici americani presenti alla conferenza c’era anche un dottore che ha lavorato in prima linea con i ricoverati in ospedale e con gli anziani nelle case di cura.
«Abbiamo potuto usare un trattamento poco costoso ed efficace: idrossiclorochina e zinco», ha affermato il medico.
Un tema molto delicato quello dell’idrossiclorochina che è stato uno dei motivi della censura della loro prima conferenza. «I media vi diranno che questo farmaco non è sicuro. Ma non è vero, i media vi hanno mentito».
Uno psichiatra ha dichiarato: «Gli americani sono stati infettati da una pandemia di isteria. Non sto parlando del virus, sto parlando di una vera e propria psicosi scaturita dall’inganno».
Il medico ha detto che per cambiare le cose è necessario «rifiutare il distanziamento, le mascherine, l’isolamento e soprattutto rifiutare la paura. I nostri alleati in questa battaglia sono la verità e il coraggio».
America’s Frontline Doctors e disinformazione
Una dottoressa che lavorava in prima linea ha spiegato che «i media vedono solo la scienza del profitto».
Ha accusato le istituzioni di usare i dottori come degli strumenti nei loro giochini di guerra. «I poteri che controllano la medicina hanno stabilito le regole e la maggior parte delle volte noi medici obbediamo nonostante abbiamo fatto un giuramento».
«Quello che gli esperti dicono da mesi non è vero. Non stiamo accumulando i morti, il nostro sistema sanitario non è mai stato a rischio. I sistemi preventivi funzionano».
L’ultimo dei medici americani a parlare ha posto l’accento sui protocolli: «Non riesco a credere che i pazienti non vengano trattati e continuino a essere intubati».
Quasi stupito ha affermato: «Parliamo di un virus, quindi avremo: infezioni, coagulazione del sangue, creazione di trombi, problemi di respirazione e infiammazioni. I medici sono in grado di risolvere questi problemi».