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I medici italiani che operano i bambini nella pancia della mamma

In Europa ci sono quattro ospedali in cui si operano i bambini affetti da malattie rare nella pancia della mamma, prima della nascita. Uno di questi è in Italia.

Solitamente balza alla cronaca solo la malasanità ma nel nostro Paese abbiamo anche delle eccellenze alle quali non viene dedicata l’attenzione che meriterebbero.

Ieri sera Le Iene, nello spazio riservato agli “ospedali da sogno” italiani, hanno visitato il policlinico di Milano che è uno dei quattro centri in Europa dove vengono operati i bambini prima che nascano.

Sono bambini con malattie rare che i medici del policlinico cercano di salvare con tecniche innovative, operando il feto direttamente in utero.

Operano i bambini prima della nascita: le due patologie trattate

Al policlinico di Milano si sono specializzati soprattuto su due patologie: la spina bifida e l’ernia diaframmatica.

Spina bifida. È una grave malformazione congenita alla colonna vertebrale che colpisce un bambino ogni 1300. Consiste in una protuberanza che si forma già nei primi mesi di gravidanza che non permette la chiusura di una o più vertebre. Comporta disabilità motorie e complicazioni neurologiche.

Operano i bambini direttamente nell’utero che raggiungono praticando un piccolissimo taglio sulla pancia della madre. Il chirurgo effettua la correzione sulla colonna usando come guida una telecamera che rimanda le immagini su uno schermo.

Prima dell’introduzione di questa tecnica era disponibile un intervento molto invasivo che prevedeva l’apertura della pancia e dell’utero con molti rischi sia per il bambino, sia per la mamma.

Ernia diaframmatica. A causa di un difetto del diaframma si ha lo spostamento del contenuto addominale nel torace. Gli organi addominali quindi tolgono spazio allo sviluppo dei polmoni lasciando poche possibilità di sopravvivenza ai neonati.

Anche in questo caso operano i bambini nell’utero introducendo un palloncino nella trachea, che poi verrà rimosso poco prima del parto. Questo favorisce una maggior distensione e uno sviluppo più corretto degli organi.

Molti dei bambini affetti da queste patologie nascono prematuri e dovranno trascorrere del tempo nella terapia intensiva neonatale. Come racconta il dottor Fabrizio Ciralli «curiamo bambini dai 350 g in su».

Il caso della piccola Francesca

L’intervento sulla spina bifida è innovativo e in fase sperimentale, tanto che i medici ancora non possono dare la certezza che i bambini potranno camminare.

«Noi diciamo sempre alle famiglie che si rivolgono a noi che devono essere pronte ad accogliere un bambino che può avere dei problemi», dice il chirurgo fetale Nicola Persico.

Sembra che non sia il caso di Francesca, una bambina di sette mesi che è stata operata dal dottor Persico quando era ancora nella pancia della sua mamma.

I genitori si erano sentiti dire da un ginecologa: «vi ritroverete con un esserino con cui non avrete nessuna relazione».

Per adesso fa fisioterapia due volte a settimane e muove le gambe come un normale bambino di sette mesi. Purtroppo ancora è presto per dire se riuscirà a camminare normalmente. Mentre per quanto riguarda i danni neurologici tutto sembra essere andato benissimo. – Foto: Le Iene