La mela chiodata è un rimedio antico che può essere d’aiuto in caso di carenza di ferro. Ecco come si prepara e come assumerla.
Chi soffre di anemia spesso deve sopperire alla carenza di ferro ingerendo integratori non sempre facili da assimilare e che presentano qualche controindicazione.
La mela chiodata rappresenta una valida alternativa, del tutto naturale, per aiutare il nostro organismo a fronteggiare la mancanza di ferro.
È un rimedio antico usato fin dal Medioevo, semplice da preparare ed efficace. Inoltre, a differenza dei tanti integratori, non dà problemi di stitichezza.
La mela chiodata è un valido aiuto per chi ha la possibilità di rimediare alla carenza con metodi naturali e integrando cibi ricchi di ferro nell’alimentazione.
Spesso è consigliata anche alle donne in gravidanza che tendono ad avere un’eccessiva carenza di ferro e a chi non tollera o non assimila i comuni integratori. Nei casi più gravi è necessaria una cura farmacologica.
È sempre consigliato chiedere il parere del proprio medico prima di iniziare a usare questo rimedio.
Inoltre è importante tenere monitorati i livelli di ferro nel sangue con analisi periodiche mentre si svolge una cura con mele chiodate per evitare di incorrere in un eccesso di ferro.
Mela chiodata: come usare questo antico rimedio
Preparazione. Il procedimento è molto semplice. Per prima cosa è necessario procurarsi 6-8 chiodi di ferro non zincati, cioè i chiodi che possono arrugginire (solitamente denominati modello “Parigina”). Procedete poi sterilizzandoli per qualche minuto in acqua bollente e inseriteli in una mela biologica.
Come funziona. Potrete estrarre i chiodi dopo 24 ore. In questo tempo l’acido malico e l’acido citrico, contenuti nella mela, scioglieranno il ferro presente nei chiodi, arricchendo il frutto di questo sostanza. Ricordate di rimuovere i chiodi (che possono poi essere utilizzati nella preparazione di un’altra mela chiodata).
Assunzione. La mela chiodata può essere mangiata come un normale frutto. Solitamente il ferro di cui è arricchita non dovrebbe comprometterne il sapore. In caso risultasse poco gradevole, può essere aggiunta a frullati misti con altra frutta che ne migliora il gusto.
Quante ne possiamo mangiare. A seconda della gravità della carenza di ferro, dev’essere valutata, insieme al proprio medico, la quantità di mela chiodata da assumere: da una al giorno a una al mese.
Controindicazioni. Un aspetto che dobbiamo considerare è che non saremo mai certi della quantità di ferro assunta con una mela perché è molto variabile. Per questo è importante monitorare i livelli di ferro con analisi periodiche. Inoltre, quello su cui dobbiamo fare più attenzione, è il tipo di chiodi che acquisteremo. È importante infatti che siano di puro ferro, senza contaminazione da parte di altri metalli come zinco, cadmio o cromo. Infatti gli acidi della mela potrebbero sciogliere anche queste sostanze per niente affatto salutari.